Hartsarich/Aegis Media: anche l’audit deve guardare all’unconventional
22/04/2008
Che è poi il segmento che trainerà la crescita Aegis. Tanto che per giugno è prevista la nascita di un quinto brand internazionale, a ‘raccogliere’ tutto l’unconventional, internet escluso. Con il centro media sempre più consulente, puntando sulla qualità dei fee, per servizi che vanno dal communication planning alla ricerca.
In occasione della presentazione dei dati 2007, auditor Nielsen, Walter Hartsarich, presidente e ceo, commenta a youmark le principali evidenze. Invitando a verificare il valore delle cifre sulla base del numero di addetti, parametro significativo della veridicità dei numeri esposti. Mentre sul tema audit attende la prossima riunione della consulta, perché l’approccio del costo per grp non ha più senso.
E fu proprio la comunicazione ufficiale dell’intenzione di non partecipare più ad alcuna gara che vedesse coinvolta in qualità di auditor A+, a sollevare l’urgenza del tema. Che, oltre tutto, risponde a esigenze di aderenza alla situazione attuale. Perché l’approccio del costo per grp deve lasciare posto alla valutazione del tipo di servizio offerto. Anche in considerazione della concorrenza dell’unconventional, valendo il non core business di Aegis il 30% del fatturato.
Per un billing 2007 che in totale vale un miliardo e 413 milioni di euro, in crescita del 17,4%, confermando il trend positivo che aveva visto anche il 2006 chiudere a +17,8%, nonostante i non particolarmente rosei anni della comunicazione, con la media del mercato a segnare +3,8%. Valori sostenuti dal numero di addetti, 410 a fine 2007, in crescita per il 2008, che prevede di arrivare a 450.
A Carat la maggior fetta, 1.005.733.000, perdendo con Api e Opodo 5 milioni di euro, ma mettendo a segno acquisizioni per 56 ( Ania, banca Fideuram, Dada, Geox, Sole 24Ore, Cadbury, Fattorie Scaldasole), a sostegno di una strategia che punta sul new business, vedendo nelle gare lo strumento. Tanto che a impattare nel billing 2008 saranno le new entry di J&J, Mattel, Inps, Udc, Bahlsen, per 60 milioni di euro, essendo già note le perdite di Dada e Vimar, per 8. Ricordando le gare in corso di Poste Italiane e Lottomatica, a cui Carat partecipa in qualità di incumbent.
Vizeum, invece, a quota 407.687.000, si avvantaggia dei 34 milioni di euro di Conad, Fox, It Holding, Ministero del Lavoro, Ministero dei Trasporti, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Parmareggio. Mentre lascia al mercato i due milioni di Compass. Guardando al 2008, poi, a impattare i 24 milioni delle già note acquisizioni di Italia dei Valori e Presidenza del Consiglio, ora a budget tutto l’anno, perdendo Sutter e Neo Mobile, per 9.
Tra i mezzi è internet a vincere, almeno nei valori percentuali, crescendo rispetto al 2006 del 94,5%, seppur in valori assoluti il billing si attesti a quota 49.853 milioni di euro, in testa solo al cinema che, come si sa, continua a scontare i problemi dell’offerta, perdendo il 9,4% a 15.974.000. La tv cresce del 16,7%, a 893.334.000, pur flettendo leggermente in share, dal 64 al 63,3%. Bene la radio +25,7%, e l’esterna, + 26,8%, credendo molto nelle forme non classiche, ambient media in testa. Nella stampa, i quotidiani segnano un +9% e i periodici +4,6%.
Infine, due parole sui diritti di negoziazione, che Hartsarich definisce ‘noccioline’, al massimo 150 milioni di euro, in ordine ai quali il mercato ha già trovato la sua via della trasparenza, auspicando, dunque, una soluzione extraparlamentare, ad opera Upa e AssoComunicazione.
Per la questione Vincent Bollorè, invece, viene preannunciato il no del cda del prossimo 29 maggio alla richiesta dello stesso Bollorè di due poltrone. A quel punto starà a lui decidere se mantenere il 29,89% detenuto o se lanciare un’Opa.
guarda tutti i Nice to meet You