Le gare negli eventi: se a vincere è una patatina sul Pirellone
05/03/2008
Oggi le gare decidono gran parte degli eventi realizzati. Spesso assemblando realtà eterogenee e variegate. Perché l’evento è tutto e non sempre c’è chiarezza sulle specializzazioni indispensabili a vestirne l’articolazione. Senza dimenticare l’opportunità del rimborso spese e della data di scadenza, in cui conoscere il vincitore. Insomma, regole certe e condivise, di partecipazione e di valutazione. Intanto ci si fida dell’istinto. Youmark ne parla con Andrea Baccuini, direttore creativo It’s Cool.
Certo una provocazione, ma potrebbe succedere. Vincere una gara per una patatina piantata sul Pirellone. Per dire quanto nelle gare possa l’idea creativa. Dimenticando l’importanza che nell’evento ha la realizzazione. Il che non significa affossare la fantasia in ragione del conto economico. Anzi.
Lo schema valutativo potrebbe essere il seguente. 40% all’idea. 40% a constatazioni economiche. 20% agli skill. Intendendo con essi la competenza e l’affidabilità dell’agenzia. La sua storia, la sua capacità di realizzare quanto presentato, anche per ragioni di struttura. Insomma, la scelta tra i progetti in gara dovrebbe superare i confini dell’istinto, affondando in parametri di merito condivisi. Direzione in cui muove il lavoro della Consulta Eventi di AssoComunicazione.
Ma facciamo un passo indietro. Più a monte. Spesso, infatti, il problema è alla radice. Chiamando soggetti eterogenei, di cui poco si conoscono le specializzazioni. Perché è un mercato complesso e perché tutto può essere evento. Così si mischiano competenze, rischiando di perdere di vista l’obiettivo.
Senza dimenticare il costo. Con ogni gara a valere dai 5.000 ai 10.000 euro per l’agenzia che vi partecipa. Almeno per quelle strutturate, che in gioco mettono professionisti in linea con il progetto in questione. Decidendo di prendere parte solo a quelle che giustificano l’esistenza di una struttura dedicata, con account, project manager e art director, oltre alle competenze di volta in volta scelte relativamente alla specificità del progetto.
Per questo il rimborso è necessario. Specialmente negli eventi, dove la presentazione deve far vivere l’idea, richiedendo video, plastici, prove tangibili dell’emozione e dell’esperienza promessa.
Ma altrettanto importante è la definizione di una data certa per la chiusura, con annessa comunicazione del vincitore. Cosa che quasi mai succede.
Eppure la sola It’s Cool, che peraltro dice no a progetti non in linea con il suo profilo, nel 2007 ne ha fatte circa 100, di gare.
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