Grippo/ Diskotech: tecnologia e moda, con tanto web
29/01/2008
E’ nato un nuovo brand, Diskotech, linea di abbigliamento da discoteca. Per lanciarsi ha scelto Bread&Butter, a Barcellona. Abbiamo chiesto a Massimo Grippo, responsabile sales and marketing, nonché socio, di spiegarci perché. Curiosi di sapere se il fatto nasconde un certo snobismo nei confronti delle iniziative nostrane. Anche perché, questo imprenditore ha solo 25 anni e si rivolge al target dei giovani parlando la lingua della musica e del divertimento. E ci spiacerebbe capire che, per il suo business, dall’Italia non è conveniente partire.
“Molto prima di arrivare a Barcellona - spiega - abbiamo lavorato sulla riviera adriatica. Jesolo, Lignano, Lido di Venezia, a diretto contatto con il nostro target. La decisione di presentare Diskotech a Bread&Butter non è stata presa perché l’evento si svolge a Barcellona, prima era a Berlino, ma perché si tratta della più importante fiera di settore in Europa, per numero di visitatori e prestigio vantato in tutto l’ambito della moda giovane”.
Essendo ‘figlio d’arte’, hai potuto respirare questo mondo sin da piccolo, tra l’altro dalla posizione privilegiata di brand come Nike, Fila, Belfe, Playlife, marchi di cui tuo padre è stato manager. Dove hai trovato il coraggio per lanciarne uno nuovo tutto tuo?
“Sicuramente dalla sfrontatezza che solo i 25 anni ti possono dare! Scherzi a parte, la mia carriera artistica, sono Dj e produttore, mi ha portato a utilizzare dei supporti diversi dal vinile. Ho visto la tecnologia inserirsi sempre più a fondo nel mondo della musica, nella sua arte. Da questa idea di unione tra tecnologia e musica è nata la filosofia di Diskotech. Connubio tra discoteca e tecnologia tradotti in moda”.
Abbigliamento da discoteca. Ma le discoteche non sono in crisi? Chi è oggi il loro frequentatore, com’è, come vive e come si veste? Insomma, a chi si rivolge Discotech?
“Sì, le discoteche italiane risentono di un certo stato di crisi e non mi riferisco ai problemi sollevati dalle ultime leggi. A mio avviso, per troppo tempo i gestori dei locali notturni hanno lavorato isolatamente senza interagire tra loro per creare una scena e un’offerta musicale attraente, d’impatto e in continua evoluzione, in grado di coinvolgere e soddisfare i possibili utenti finali".
Fuori confine come è la situazione?
"Basta guardarsi intorno. Senza andare lontano, in Germania, Inghilterra, Spagna, lo scenario è totalmente diverso e la discoteca vive una nuova giovinezza. Scenario italiano a parte, Diskotech si rivolge a tutti i giovani, dai 18 ai 30-35 anni, che quando possono vivono la discoteca. In Italia e all’estero. Come posto per ballare, dimenticare lo stress e per conoscere gente nuova. Certo non per sfilare e mostrarsi seduti in esclusivi tavoli riservati e quasi inanimati”.
Quali saranno le leve di marketing su cui punterete maggiormente: prodotto, prezzo, distribuzione, comunicazione?
“La filosofia e l’obiettivo di Diskotech sono proporre un prodotto innovativo nei tessuti e nelle grafiche, ricercato nel gusto e nello stile, a prezzi competitivi e accessibili a tutto il nostro target. Vanti della collezione sono le tecniche di stampa, che rendono unico ogni capo, e le materie prime utilizzate, tessuti tecnici che nascono da ricerche e studi d’alto livello, per garantire traspirabilità, leggerezza, protezione dal caldo e dal freddo, vestibilità perfetta. Punteremo, dunque, sulla qualità del prodotto. E per veicolare questo messaggio ci serviremo di diverse azioni di comunicazione, utilizzando come testimonial Dj affermati in campo internazionale, stringendo collaborazioni con discoteche, club e etichette discografiche. Inoltre, sono già in programma eventi speciali organizzati ad hoc, i Diskotech-party. Bread &Butter, ad esempio, si è chiuso con un nostro party al Before, club sulle Ramblas, organizzato con la collaborazione di Bellini by Canella".
Niente internet?
"Alla linea di abbigliamento è accostato un portale dedicato alla club culture, continuamente aggiornato, con interviste ad artisti, recensioni su locali e festival di tutta Europa. Una sorta di music magazine online, tramite cui contiamo di raggiungere e coinvolgere molti potenziali acquirenti”.
Dunque il web ha un ruolo rilevante?
"La rete ha un ruolo assolutamente primario nella nostra comunicazione, anche a livello di pubblicità del marchio. Oltre al sito dedicato al clothing, dove a breve inseriremo anche uno shop online, perlopiù dedicato a ‘limited editions’, abbiamo quello riservato alle nostre attività, alla club culture, agli appuntamenti in Italia e in Europa, alle recensioni dei locali, e a molto altro ancora. Chiunque vi può interagire, lasciando post o messaggi a tutti gli utenti della community. Senza dimenticare che Diskotech è presente in MySpace con un proprio profilo, che da subito ci ha molto aiutato a infittire la rete di contatti e ad accrescere la nostra visibilità a livello mondiale".
Distribuzione selettiva, internazionale e pezzi unici. Sono questi i segreti per creare ‘oggetti del desiderio’ e, soprattutto, significa che mirate a un posizionamento di brand ambito e di nicchia?
“Sergio Santoro, Luciano De Marinis e io, siamo partiti con questo progetto solamente ad aprile 2007. La decisione di cercare distribuzioni selezionate ci è sembrata la più ovvia per le prime stagioni. Sopratutto perché non possiamo contare su budget milionari, ma anche perché vorremo si creasse interesse, voglia di a ricercare il nostro marchio, limitando i rischi di sovraesposizione”.
Hai nominato Santoro, che è Promotion&Music Events. Perché è stato importante avere una simile figura professionale?
“Sergio è stato tra i primi a credere e a sposare in pieno la filosofia di questo brand. Il suo ruolo è stato e sarà fondamentale per la filosofia Diskotech. I suoi contatti in campo artistico ci hanno permesso di suscitare interesse tra gli addetti ai lavori. Siamo riusciti a trovare buoni testimonial e interessanti partnership, sia con locali che con etichette discografiche. Inoltre, la sua competenza in ambito tessile e commerciale, ha anche collaborato con diverse agenzie e vari negozi di abbigliamento in Campania, ci ha aiutato a trovare il mood e le soluzioni commerciali per le nostre collezioni”.
Santoro a parte, vi servirete di altri partner esterni per le attività di comunicazione?
"Assolutamente sì, anche se la gran parte delle azioni di comunicazione le potremo decidere solo dopo la prossima campagna vendita. In ogni caso, abbiamo già un ufficio stampa, Ideeuropee di Treviso, con cui stiamo programmando una serie di eventi, progetti di comunicazione ed azioni per il 2008".
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