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Caro filetto ti tradisco con il pollo. La crisi ridisegna il consumo di carne

23/05/2012

La crisi ridisegna i consumi alimentare e la carne bovina è una delle vittime illustri, soppiantata da formaggi, ma anche carne suina e avicola. Il pollo, ma soprattutto il maiale, sostituiscono così le parti più pregiate di manzo, bue e
scottona. Così dicono, alla vigilia di Eurocarne, il Salone internazionale dedicato alle tecnologie e al packaging del settore (in programma a Veronafiere dal 24 al 27 maggio), i macellai, diretti interessati.
 

Conti alla mano, la carne bovina ha perso, analizzando la dinamica della domanda 'apparente', l’8% nel periodo 2001-2011 (fonte: Ismea). Tradotto in termini di consumi individuali si è passati dai 24,9 chilogrammi procapite del 2008 ai 23,1 chilogrammi del 2011. Una contrazione, secondo Ismea, che ha innescato un aumento dei consumi di formaggi (+15 per cento), carne suina (+7 per cento) e carne avicola (+3 per cento). La spesa media in macelleria, calcola Federmacellai di Verona, oggi si aggira sui 25-30 euro.

Il settore della carne bovina in Italia (elaborazione Eurocarne su dati Ismea):
80mila allevamenti
1,9 milioni di capi destinati al macello
3,8 miliardi di euro il valore dell’allevamento
6 miliardi di euro il valore dell’industria di macellazione e lavorazione
15,7 miliardi di euro il valore della distribuzione

 

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