Ecco i 20 i brand con il maggiore potenziale di crescita. Perché hanno puntato sugli innovatori
14/10/2011
Presentata ieri a Milano l’ottava edizione del Bav (BrandAsset Valuator) che quest’anno ha voluto porre le basi per l’identificazione dei 20 brand con maggiore potenziale di crescita. Brand con le gambe lunghe, per dirla in slang, certamente marche che sanno conquistare il segmento degli innovatori (anche tra loro cresce il numero di coloro con attenzione ai modi in cui si spende il denaro), strategia che nel lungo diventa via d’accesso pure al mainstream (target che nel tempo ha subito una restrizione, ma che certamente continua a rappresentare la media del paese). In ordine di arrivo Mtv, Durex Trival Pursuit, Fnac, Skype, Playstation 3, Eastpak, ebay, Risiko, Wikipedia, Xbox, Converse, Buondì, Toys Center, Triumph (moto), Jeep, Arena (costumi), Leroy Marlen, Quechua Toblerone.
Tutte riconducibili a una di queste quattro categorie. Product expert (ossia con fulcro nel prodotto), Kingdom store (retail specializzati), Pioneer revival (marche ‘stanche’ che hanno recuperato immagine) e Smart service (brand ad alto contenuto tecnologico, che soddisfano bisogni di sempre in modo low price o addirittura free).
Ma come ci si riesce? Si tratta di marche che sicuramente posseggono queste due famiglie di valori. Il know how value (i migliori brand, originali, intelligenti) e la vision value (in poche parole la capacità di visione, dunque ispirazione, tempestività, dinamicità e flessibilità). Il tutto definendo una struttura capace di imprimersi per caratterizzazione, focalizzazione, evolutività e concretezza. Con marketing e comunicazione (cosa dico e quanto lo dico) ad aiutare non poco. Perché brand di questo tipo hanno bisogno di essere supportati da uno story telling di peso.
In allegato le slide principali della ricerca a firma Y&R Brands.
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