Mozzi/Aegis Cpu: si parte da TrendFood, obiettivo contaminazione tra comunicazione e marketing
13/07/2011
Tra immagine e business. Attraverso il fare cultura. Che in troppi danno per scontata, ma che mai come oggi è basilare per indirizzare la propria crescita. Eppure le aziende, strette nella morsa della concorrenza, sembrano dimenticare l’investimento in innovazione. Mentre il consumatore la chiede più che mai. E torna prepotente alla ribalta il concetto di sistema, in nome del quale da imparare hanno ancora tutti. Produttori, distributori, marche e punti vendita. Con i dati della rete a dimostrare come da internet non si possa più prescindere. E la prima parte della ricerca in questione a rimandare alla conseguente tavola rotonda, a un convegno e alla pubblicazione di un libro bianco sul tema. Ma se ne riparla da settembre.
Ha esordito ieri la prima fase del progetto TrendFood per studiare e approfondire tendenze e atteggiamenti nel settore alimentare in Italia, quale bandiera del made in Italy, volendo riassumere tutto quanto attorno ad esso si muove, oltre la mera ottica di consumo. Si tratta del primo lavoro a firma Cpu, il think-tank che per il Gruppo Aegis traccia la volontà di essere sistema, non solo agenzia media.
Uno studio che vede la collaborazione del sapere Gfk Eurisko che in esso ha fatto confluire quanto già emerso in precedenti analisi, arricchito dalla nuova indagine. Diversi, così, i trend legati al cibo, dalla tavola che torna al centro imprescindibilmente collegata a una dimensione edonistica che vede 8 italiani su 10 dichiararsi buongustai, al paradigma verde, con il protagonismo di frutta e verdura, a discapito della carne. Dalla nuova scansione dei pasti, il pranzo torna a essere il principale, a piacere e concitazione, per cui aumenta di 5 minuti il tempo dedicato ai pasti, nonostante sia di più quello speso fuori casa. Ancora, prosegue il trend del cross border alimentare, così come la consapevolezza del rapporto tra cibo e salute, unitamente al ritorno al territorio.
Il tutto riflettendosi in differenti stili alimentari, che vedono la prevalenza (16,6% degli intervistati) di tradizionalisti, concessivi (15,2%), mediterranei evoluti (12,7%) e frugali (11,5%). A seguire sperimentatori, impulsivi, ipofobici, eclettici. Ognuno, ovviamente a identificare tipologie di consumatori differenti, per età, sesso, classe sociale, istruzione, provenienza. Il tutto portando con sé la conclusione che non esiste un orientamento predominante, quanto piuttosto una molteplicità di vedute che richiede considerazione.
Tanto da far procedere con un secondo livello d’indagine, quella relativa alle ricerche fatte in rete, sfruttando i 22 milioni di utenti Google. Insomma, con l’aiuto di Enzo Vizzari, direttore de Le Guide dell’Espresso, e Adele Bandera, managing director di AE Comunicazione d’Impresa, si sono analizzate alcune parole chiave, grazie al supporto di Mariano Di Benedetto, managing director di iProspect, clusterizzate in prodotti, piatti simbolo, ricette, salute, cucine, momenti, menu, sistema, food and media.
Facendo, ad esempio, emergere come tra i prodotti (con i piatti simbolo raggiungono 234.916 ricerche per mese, il 43% del totale) i più ambiti siano i dolci, seguiti da vino, birra e pasta. Ma anche che tra le ricette quelle italiane vincono, che tra i momenti emergono le ricerche di ristoranti, tra i sistemi lo slow food, tra i media i siti di cucina e tra i piatti simbolo spopola la pizza.
E non siamo che all’inizio. L’approfondimento, infatti guarderà da ora più in profondo grazie a nuove domande da lanciare in rete. Circa i cibi indispensabili e quelli no, i piatti più desiderati, i più comodi e pratici, i cibi salutistici, il ruolo di frutta e verdura, delle carni bianche, della cucina regionale, del kilometro zero, delle marche, della distribuzione, di internet, ma anche i prodotti giusti perché rispondenti a bisogni e il rapporto tra budget e scelte alimentari.
Non solo, si chiede a Google collaborazione per tracciare il seguito dei click di ricerca, identificando cosa succede ai risultati emersi dalle parole chiave. Annunciando che il prossimo step sarà una tavola rotonda multi soggetto (ci si augura accesa discussione), un convegno e un libro bianco. Ma siamo già a settembre.
Al microfono Gigi Mozzi, presidente Aegis Cpu.
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