Apple al primo posto nella classifica 'BrandZ Top 100', battuto Google in vetta da 4 anni
11/05/2011
Capace di offrire ai consumatori veri e propri oggetti del desiderio, come l’iPad e l’iPhone, Apple è la marca a maggior valore al mondo così come emerge dalla sesta edizione della classifica mondiale sui più importanti marchi globali 'BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands' pubblicata e realizzata da Millward Brown Optimor, società del
gruppo Wpp.
Con un valore di marca di oltre 153,3 miliardi di dollari (+859% rispetto al 2006 e +84% rispetto al 2010), Apple è salita di due posizioni nella classifica, dal terzo al primo posto. Il produttore di computer, tablet e cellulari interrompe il dominio in vetta al ranking degli ultimi 4 anni di Google, che si piazza al secondo posto.
Segue al terzo posto Ibm, che perde una posizione rispetto al 2010, mentre McDonald’s, con un valore di oltre 81 miliardi di dollari (+23%), entra nella top cinque scalzando Microsoft dalla quarta posizione e facendola scivolare al quinto posto, nel 2010 occupato da Coca Cola, ora sesta.
Tra i primi cento brand al mondo figurano anche due marchi italiani: Telecom, alla posizione 75, e Tim, salita dal 100° al 95° posto in un anno, con un valore di circa 8,8 miliardi di dollari (+21% rispetto al 2010).
Lo studio BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands, che identifica e classifica i cento marchi globali a maggior valore economico misurato in dollari, è un’analisi basata su dati finanziari combinati con misurazioni sulla brand equity rilevate da interviste a consumatori in tutto il mondo.
Tra le novità dell’edizione 2011, la sostituzione della categoria di analisi Mobile Operator con quella dei Telecom Provider, per meglio riflettere la convergenza in atto in questo segmento industriale e potendo così includere l’intera offerta di telecomunicazioni mobili, fisse e Internet, e l’aggiunta di nuovi brand cinesi.
Ecco le tendenze emerse:
• Rafforzamento e ascesa dei Bric (Brasile, Russia, India, Cina): quest’anno nella classifica sono presenti 19 brand provenienti dai mercati emergenti rispetto ai due del 2006 e ai 13 del 2010. L’aumento della presenza di brand dei Bric in questo ranking globale è dovuto al crescente potere d’acquisto dei consumatori in questi paesi. Ma non solo. Mentre molti di questi brand sono sostenuti dall’ampiezza della loro base clienti locale, altri stanno avviando processi di internazionalizzazione, tra cui Petrobras in Brasile (N° 61 nella classifica con un valore di brand di 13,4 miliardi di dollari), Icici Bank in India (N° 53 che vale 14,9 miliardi di dollari) e il maggiore motore di ricerca cinese Baidu. Presente nell’indice Nasdaq, Baidu ha un valore di marca di 22,5 miliardi e ha scalato la classifica di 17 posizioni fino a raggiungere il N° 29. Nonostante questi successi, i consumatori dei Bric continuano a preferire i brand europei. Louis Vuitton, per esempio (per cui il Brasile rappresenta il secondo maggiore mercato), ha beneficiato della nuova energia e fiducia dei paesi della regione del Bric. La sua crescita del 23% nel valore di marca fino a 24,3 miliardi ha aiutato il produttore del settore lusso a raggiungere il 26° posto nella classifica, guadagnando 3 posizioni dal 2010.
• Consolidamento di brand tradizionali in un’era tecnologica: Coca-Cola (N° 6), Ge (N° 10), Ibm (N° 3) e McDonald’s (N° 4), emergono ancora come marchi globali con una storia di oltre 50 anni. Leadership, strategia e tattica a parte, ciò che accomuna queste aziende è l’utilizzo del brand quale leva strategica per rimanere rilevanti per i consumatori e guidare il successo del business a livello globale.
• Prevalenza dei marchi tecnologici: i brand tecnologici, che costituiscono un terzo dei brand Top 100, continuano a dimostrare la propria rilevanza nella nostra vita di tutti i giorni. Apple domina la classifica, seguita al secondo posto da Google, con un valore di marca di 111,5 miliardi, e Ibm è al terzo posto con un valore di brand di 100,9 miliardi. Facebook si affaccia quest’anno nella classifica Top 100 al N° 35 con la più elevata crescita nel valore di marca (246%), raggiungendo 19,1 miliardi di dollari. Il rivenditore online Amazon, scalzando Walmart, occupa il primo posto tra i brand retail, e il quattordicesimo nella classifica globale, con un incremento del 37% nel valore del brand, raggiungendo i 37,6 miliardi.
• Fast food, lusso e tecnologia: ciascuno dei 13 segmenti di mercato coperti in questo studio è cresciuto in valore nell’ultimo anno. Il fast food è il settore maggiormente cresciuto (22%), seguito da lusso (19%) e tecnologia (18%). Il settore energetico ha sperimentato invece la crescita minore (1%).
• Interdipendenza dei brand con la tecnologia e la convergenza: i marchi sono sempre più dipendenti dal loro utilizzo della tecnologia per conquistare il cuore e la mente dei consumatori. Il valore dei brand di Burberry, Chanel, Louis Vuitton e Coca- Cola hanno tutti beneficiato dell’uso della tecnologia per esempio facendo leva sui social network e le applicazioni. Allo stesso tempo, i legami esistenti nel mondo fisico tra le applicazioni, i dispositivi e le piattaforme operative stanno creando interdipendenze simili a livello di brand. I marchi che sono consapevoli dei rischi
possono fare leva su queste associazioni per guidare il valore e la crescita.
• Toyota si aggiudica il primato di marca a maggior valore nel settore automotive dimostrando il potere dei brand forti di far fronte alle sfide del mercato, migliorando la propria competitività e reputazione. Il brand Toyota, di cui i consumatori
percepiscono l’alto valore, è cresciuto dell’11% raggiungendo 24,1 miliardi di dollari.
La ricerca
Realizzata da Millward Brown Optimor per conto di Wpp, la classifica BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands ha raggiunto la sesta edizione ed è l’unico studio che unisce a misurazioni della brand equity basate su interviste ad oltre 1,5 milioni di consumatori in tutto il mondo su migliaia di brand globali sia consumer che business, un’analisi delle performance finanziarie e di business delle singole aziende (impiegando i dati forniti da Bloomberg e Kantar Worldpanel) per separare il valore che il brand gioca nel guidare i ricavi del business e la capitalizzazione azionaria. La percezione dei consumatori nei confronti di un brand è un input cruciale per determinare il valore di quest’ultimo, poiché un marchio è composto da una peculiare combinazione tra performance di business, prodotti caratterizzanti, chiarezza nel posizionamento e leadership nei propri mercati di riferimento. La classifica tiene in considerazione variazioni locali che persino i brand che operano su scala globale possono incontrare, per esempio da paese a paese.
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