Fu nel 2010 che l’Italia a Cannes cantò ‘e meno male che c’è Jwt’. Altrimenti, altro che record

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Fu nel 2010 che l’Italia a Cannes cantò ‘e meno male che c’è Jwt’. Altrimenti, altro che record

29/06/2010

Perché il record di leoni accaparrati dal nostro Paese (14, anzi 15 con Citroen C3, contro i 9 dello scorso anno) è tutto merito suo (ne ha ben 11, di cui 10 di 'Auditorium' e 'Beer Gloss' parte dell’integrata 'Are you still with us?' per Heiniken e 1 nel press grazie alla campagna per il Museo Nazionale del Fumetto). Di questa agenzia che da soli sei mesi ha messo in atto (e l'Italia è la prima a testarla) un’integrazione tra on e off line sfociata nell’unificazione delle relative sigle, oggi sotto l’unico tetto JWT/RMG Connect. Lasciando il suo segno anche a livello internazionale. E non solo per i numerosi podi francesi, ma anche per le parole di Martin Sorrell, ceo di Wpp Worldwide, che non ha nascosto il proprio orgoglio per questo successo. Pensare che tutto nacque da un problema. Dalla necessità di riconnettersi con chi si era dimenticato di Heineken.

Al microfono di youmark Pietro Maestri, executive creative director Jwt, e Marco Viganò, art Jwt.

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