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1861united: l’agenzia più ‘snob’ si fa umile, per l’arcipelago. E perché c’è bisogno di allegria

06/05/2010

Una sfida entusiasmante, insolita, in divenire. Riferendosi alla nuova formula che la 1861united ha messo a punto per la sua visione di integrazione. Che non è somma di strutture, ma creazione dall’interno, lasciando che ognuna delle nuove unit (isole dell’arcipelago, dunque digital, production, design, content, retouching, publishing) liberi le sue potenzialità spontaneamente. Con umiltà, nel senso che non c’è più un direttore, ma semplicemente tanti strumenti, che partecipano. 

Perché le storie ci sono molti modi per raccontarle e i 4 miliardi di messaggi Twitter nei soli primi 4 mesi del 2010 non possono lasciare indifferente nessuno. Riferendosi senza mezzi termini al gap che quest’agenzia in primo luogo soffriva nei confronti del digital, oggi colmato con l’acquisizione di tre persone da H-farm (gruppo Wpp). 

E a chi si interroga sul perché tutto questo sia nuovo e diverso per il panorama italiano, la 1861united non ha dubbi, il vero valore aggiunto sono Pino Rozzi e Roberto Battaglia. Perché saranno proprio loro a buttarsi in mezzo a ognuno di questi meccanismi. Insomma, la loro integrazione è nuova, perché sono loro a proporla. Con l’obiettivo, comunque, di essere sempre i più creativi. 

Al microfono di youmark Pino Rozzi, ceo e direttore creativo esecutivo 1861united.

 

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