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Lombardia
L'Osservatorio annuale 2010 Findomestic
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Osservatorio Findomestic: solo le tv col +

29/01/2010

Hanno perso reddito i lombardi nel 2009, con quello pro capite medio ad attestarsi a quota 21.638 euro (-0,5% rispetto al 2008), seppur la provincia di Milano, con i suoi 24.184 euro medi all’anno, resta sempre la più ricca di tutta Italia. Ma non quella che spende di più in beni durevoli. Il primato, infatti, in generale va a Cremona, con i 2.934 euro conteggiati in media da ogni famiglia. Mentre Lodi vince in tema di auto nuove, 1.173 euro, Bergamo per i motocicli, 117 euro, e Sondrio per i beni per la casa, 1.177 euro. In ogni caso, comunque, eccezione fatta per tv/video/Hi-fi, in crescita del 6,5%, gli italiani hanno fatto cassa sacrificando il consumo di beni durevoli, a livello nazionale in flessione in tutti gli altri comparti. Lo evidenzia la sedicesima edizione dell’Osservatorio Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Lombardia (ascolta l’intervista a Stefano Martini, responsabile comunicazione corporate Findomestic Banca, che tra l’altro annuncia anche lo studio di azioni di comunicazione e di una nuova campagna, sempre con TBWA\Italia) presentato ieri a Milano.

Di buono c’è che la recessione ha visto le attività economiche della Lombardia soffrire meno di quelle del resto d’Italia, e della media del Nord Ovest, seppur le principali componenti della domanda (esportazioni, investimenti e spesa per consumi) hanno registrato, in termini reali, cali medi simili a quelli nazionali. 

Il reddito pro capite lombardo continua a collocarsi immediatamente dopo a quello dell’Emilia Romagna, valendo circa 3.500 Euro in più rispetto alla media italiana. Nonostante il vantaggio, la crisi ha esasperato non poco il senso di incertezza del consumatore. Infatti, a fronte del 40% degli intervistati che ritiene di essere a metà percorso verso la ripresa, un’identica percentuale pensa di non averlo ancora raggiunto e solo il 20% crede di essere in vista dell’uscita. Condividendo in molti il timore di non avere abbastanza ‘ossigeno’ per arrivarci, alla fine s’intende.

Tanto che si stila la classifica dei ‘sacrifici’. A pagarne le spese gli acquisti di mobili, abbigliamento,i viaggi e le vacanze, il tempo libero, le collaborazioni famigliari. Resistono istruzione, spese alimentari e mediche. E, soprattutto, per la prima volta nella storia emerge la nuova paura di un individualismo esacerbato, addirittura al terzo posto delle preoccupazioni, dopo disoccupazione e sicurezza, ma anche ondata migratoria e declino dell’Italia rispetto agli altri Paesi . Inoltre, le minori entrate fanno temere per il mantenimento del tenore di vita anche se i prezzi non aumentano. Si ha più paura a indebitarsi eccessivamente piuttosto che non ricevere credito dalle banche.

La recessione agisce anche sui valori. Aumentano quelli relativi alla sfera individuale e famigliare, acquisisce importanza l’avere fiducia in se stessi, il credere nella famiglia e il saper porre dei limiti alle nuove generazioni. Ancora la forza d’animo, l’ecologia, lo spirito di sacrificio, l’umiltà, la flessibilità e l’autonomia del fare. Stabili, invece, quelli fondativi, quali la solidarietà intergenerazionale, l’istruzione, la correttezza e l’onestà.

Venendo ai dati, nel 2009, la spesa complessiva per l’acquisto di beni durevoli si è attestata a 12.184 milioni di Euro (-7,2% rispetto ai 13.127 milioni di Euro del 2008), sia in linea con il calo registrato nel resto del Paese (media italiana: -7,0%).

Settori di spesa
Auto e moto, sono stati spesi 4.402 milioni di Euro per l’acquisto di auto nuove (-4,6% rispetto all’anno passato), 2.504 per l’usato (-14,1) e, 428 per i motoveicoli (-9,1%)
Mobili, in contrazione dell’8,3% per un totale di 2.994 milioni di euro. Il dato lombardo è peggiore di quanto registrato nel resto del paese, dove la contrazione complessiva dei consumi è attorno al 7,3%.
Elettrodomestici, per i bianchi e piccoli la spesa complessiva è stata di 783 milioni di Euro, -5,1%, in linea con il dato nazionale (che si a attesta su una variazione del -5,0%). In controtendenza, invece, il risultato dei bruni, in crescita del 6,5% , per una spesa complessiva di 791 milioni.
Prodotti Informatici, in leggera flessione, a quota 283 milioni registrano una contrazione del 3,7%.

Complessivamente, la spesa per articoli durevoli in Lombardia ha mostrato una riduzione allineata a quella media italiana, ma eterogenea per province.
Quella di Milano, grazie a un reddito di 24.184 Euro (in contrazione dello 0,3% rispetto ai 24.254 del 2008), detiene il primato non solo in regione ma anche a livello nazionale. Inferiore di circa 3.000 Euro il reddito di Sondrio (21.057 euro, con un incremento dello 0,3% rispetto ai 20.999 dell’anno precedente), seguita da Cremona (20.856 euro, -0,7% sul 2008) e Varese (che passa dai 20.919 euro del 2008 ai 20.837 del 2009, con una flessione dello 0,4%). Leggermente inferiori i volumi di Mantova (20.544 euro, -1,1% rispetto al 2008), Lecco (dai 20.347 del 2008 ai 20.314 attuali), Pavia (a quota 20.179 euro, in flessione dello 0,7%) e Como (con 19.586, contro i 19.608 euro del 2008). Chiudono la classifica Brescia (19.523 euro, in flessione del -0,9%), Bergamo (dai 19.347 euro del 2008 ai 19.193 del 2009) e Lodi (18.087, -0,8%).

Le cifre del comparto mobili hanno inciso maggiormente sui bilanci familiari, dopo le spese per auto nuove. Milano è qui la realtà più consistente in termini di volumi di spesa con 1.238 milioni. Seguono Brescia (363 milioni), Bergamo (318), Varese (264) e Como (184). Più contenuti i numeri registrati a Pavia (162 milioni), Mantova (128), Cremona (111), Lecco (104), Lodi (64) e Sondrio (57).

Dei circa 783 milioni di Euro spesi dalla Lombardia in elettrodomestici bianchi e piccoli, 353 milioni riguardano acquisti in Milano, 93 milioni a Brescia, 77 Bergamo, 66 Varese, 43 Como e 41 Pavia. Chiudono la classifica Mantova (29 milioni), Cremona (27), Lecco (24), Lodi (15) e Sondrio (14)

Per quanto riguarda i bruni, è ancora Milano a far registrare i consumi più elevati con 344 milioni. Seguono Brescia, 97 milioni, Bergamo, 82, Varese, 68, e Como, 45 . A seguire Pavia, 43 milioni, Mantova, 30, Cremona, 28, Lecco. 25, Lodi, 16, e Sondrio 15.

Infine, il comparto informatica, che nel complesso in Lombardia nel 2009 vale circa 283 milioni di Euro, di cui 122 a Milano, 34 a Brescia, 29 a Bergamo, 24 a Varese, 16 a Como e 15 a Pavia. Con Mantova (11 milioni), Cremona (10), Lecco (9), Lodi e Sondrio (entrambe 6 milioni), a chiudere la classifca.



 

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