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L'Italia è collegata. E navigare ci piace

11/11/2009

Ma il mezzo rimane di elite. Con penetrazione quasi assoluta tra i laureati (94,9%), gli studenti universitari (96,8%), i dirigenti, quadri e docenti universitari (95,1%), gli imprenditori e liberi professionisti (94,1%), gli impiegati e insegnanti (89,9%). Lo spaccato lo rivela Audiweb, che ha pubblicato i risultati della Ricerca di Base sulla diffusione dell'online in Italia e i dati di AW Database del mese di settembre 2009.

Il 63% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, 30,145 milioni di italiani, dichiara di avere un accesso a internet da qualsiasi luogo (casa, ufficio, studio, altri luoghi) e attraverso qualsiasi strumento, con un incremento del +7,9% (corrispondente a circa 2,210 milioni di individui) rispetto ai dati cumulati del 2008. 10,4 milioni le famiglie con accesso a internet, il 50,3% delle famiglie italiane con almeno un componente fino a 74 anni che, nel 70,7% dei casi (7,4 milioni), predilige un collegamento veloce tramite Adsl e senza limiti di tempo (abbonamento flat nel 90% dei casi con Adsl o cavo/fibra ottica).

Questi i principali dati presentati in AW Trends, il report della Ricerca di Base sulla diffusione dell'online in Italia realizzato da Audiweb in collaborazione con Doxa, che offre la sintesi dei risultati cumulati di quattro cicli (dal 03/11/08 al 16/10/09), basati su un campione di rappresentativo della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni (9.430 interviste complessive).

Dai dati della ricerca di base sulla diffusione dell’online in Italia, è possibile disegnare un’Italia abbastanza collegata alla rete, con un livello di penetrazione del mezzo internet che raggiunge tutto il territorio in modo diffuso, a eccezione dell’area Sud e Isole che presenta una percentuale del 54,7%, rispetto alla media del 67,7% delle altre aree geografiche. L’accesso a internet da qualsiasi luogo e strumento è ben rappresentato per quanto riguarda il profilo demografico: è indicato in misura pressoché simile sia tra gli uomini (66,6%) che tra le donne (59,7%), in particolare tra i giovanissimi di 11-17 anni (81,4%) e tra gli Italiani di 18-34 anni (76,5%). 

Internet risulta molto più presente tra le fasce medio/alte della popolazione lasciando emergere una diffusione non ancora capillare nella possibilità di accesso
, se si considerano i livelli di penetrazione quasi assoluti tra i laureati (94,9%), gli studenti universitari (96,8%), i dirigenti, quadri e docenti universitari (95,1%), gli imprenditori e liberi professionisti (94,1%) e gli impiegati e insegnanti (89,9%).

L’accesso a internet da casa è indicato nel 54,9% dei casi (26,2 milioni di individui nella fascia d’età considerata dalla ricerca) e presenta una concentrazione maggiore rispetto alla disponibilità di accesso da luogo di lavoro/ufficio, presente nel 19% dei casi (9 milioni), da smartphone, cellulare o Pda indicato nell’8,8% dei casi (4,2 milioni), da luogo di studio indicato nel 7,6% dei casi (3,6 milioni) e da altri luoghi, ad esempio biblioteche e internet point, presente nel 5,3% (2,5 milioni).

Dai dati sulla disponibilità di accesso da luogo di lavoro/ufficio, emerge che l’accesso a internet in questo caso è ancora poco diffuso in Italia: disponibile principalmente in aziende di grandi dimensioni (il 56,7% dei casi nelle aziende con almeno 500 addetti) e con una concentrazione decisamente più significativa tra i livelli più alti della scala gerarchica aziendale. Più in dettaglio, l’accesso a internet da luogo di lavoro/ufficio è indicato dal 39% degli individui occupati (9 milioni di individui) e, volendo tracciare il profilo medio del segmento degli occupati con disponibilità di accesso alla rete, risulta che chi dispone di un accesso a internet da luogo di lavoro/ufficio, nella maggior parte dei casi è una donna (41,8% rispetto al 36,6% degli uomini occupati), vive principalmente in una città del Nord Est (44,6%) con oltre 250.000 abitanti (50,2%), possiede una laurea o un diploma universitario (71,4%) ed è un dirigente, quadro o docente universitario (82,6%).

Per quanto riguarda l’accesso a internet da mobile, 4,2 milioni di Italiani nella fascia considerata dalla ricerca (8,8%) dispongono di un collegamento anche da cellulare, smartphone o Pda, con una variazione percentuale nel numero di italiani tra gli 11 e i 74 anni che possono accedere a internet via mobile pari al +45,4% (corrispondente a circa 1,317 milioni di individui) rispetto ai dati cumulati del 2008. 

In questo caso emerge un profilo piuttosto elevato delle persone con accesso alla rete attraverso dispositivo mobile, laddove gli indicatori più rappresentativi riguardano i laureati (15,8%), i dirigenti, quadri e docenti universitari (20,9%) e gli imprenditori e liberi professionisti (18,3%). Più uomini (10,9%) che donne (6,8%), nelle fasce d'età 18-34 (14,9%) e 11-17 anni (13,9%), del Centro (14,8%), Nord Est (8,3%) e dell’area Sud e Isole (7,5%).

Chi dichiara di disporre di collegamento a internet da cellulare, nella maggior parte dei casi ha una scheda prepagata o ricaricabile (82,8%) e spende fino a 30 euro (70,1%) o più di 30 euro nel 28,2% dei casi per i servizi di telefonia mobile. Inoltre, dai dati sulle attività solitamente effettuate (almeno una volta la settimana) risulta che chi può navigare da cellulare dichiara di ascoltare musica (33,4% dei casi), inviare o ricevere mms (26,9%), collegarsi a internet (22,7%) o utilizzare il cellulare per giocare (16,4%).

Dall’approfondimento sulle motivazionali relative all’uso/mancato uso, internet viene indicato tra coloro che vi accedono come un mezzo utile per attività lavorative, di svago e per semplificare o velocizzare procedure legate ai servizi. In particolare, si accede a internet soprattutto per approfondire qualsiasi argomento (46,5%), usufruire di servizi pubblici e privati a distanza (30,3%), trovare cose disponibili solo su internet (26,4%), aggiornarsi su notizie di cronaca in tempo reale (20,5%), rendere più efficace e divertente sia lo studio che il lavoro (19,3%) ed entrare in contatto con molte persone in ogni parte del mondo (19,6%), risparmiando tempo e denaro (19%).

I navigatori occasionali si collegherebbero con maggiore frequenza se internet costasse meno (28,4%), se la connessione fosse più veloce (19%), se ci fosse meno pubblicità (9,9%) e se fosse possibile accedere dal cellulare senza spendere troppo (10,2%). 

Chi invece non ha mai navigato ammette di non averlo fatto perché non sa usare il computer (58,6%) o perché convinto che necessitino grandi competenze informatiche
(16,1%). In alcuni casi c’è disinteresse nei confronti della rete (27,9%) e c’è la convinzione che se ne possa fare a meno (il 14,7% dichiara “quello che si può fare con internet lo faccio anche senza”).

Il report AW Trends è disponibile sul sito audiweb.it per gli utenti registrati e in forma sorgente attraverso Pulsar Web per gli abbonati. 

Audiweb ha pubblicato, inoltre, i dati del mese di settembre 2009 di AW Database, il nastro di pianificazione che contiene i dati elementari di navigazione del panel disaggregati a livello individuale e offre la stima dell’utilizzo di internet da casa, ufficio e dai luoghi pubblici d’accesso. 

Nel mese di settembre 2009 risultano 10,6 milioni gli utenti attivi nel giorno medio
per 1 ora e 37 minuti di tempo speso e 170 pagine viste per persona. Gli editori online ad oggi presenti nel database, iscritti direttamente o dai loro network pubblicitari, sono: 167 Parent, 289 Brand, 858 Channel e 69 Custom Property per aggregati o aree tematiche. La sintesi mensile del report AW Database è disponibile sul sito audiweb.it per tutti gli utenti registrati e in forma completa per tutti gli abbonati attraverso le principali aziende di elaborazione dati per la pianificazione pubblicitaria.

 

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