AssoComunicazione: competizione sui margini. Che i costi siano coperti
23/07/2009
Questo è l’obiettivo perseguito. Arrivare a rendere chiaro il costo dei progetti di comunicazione, perché la competizione sia giocata tutta sui margini. Convincendo del fatto pure Upa. Così che la lotta al massacro sul prezzo possa trovare nell’oggettività di un dato congruo invalicabile limite. Perché oggi si è andati ben ‘oltre la frutta’. E molta della colpa è delle agenzie. Venendo spontaneo aggiungere ‘e pure dei centri media’, visto che in tema di remunerazione per Upa (vedi intervista di recente rilasciataci da Lorenzo Sassoli De Bianchi) è la loro trasparenza soprattutto a contare. Ma non è di questo che con Peter Grosser, vice presidente AssoComunicazione, si è parlato, quanto del senso del lavoro dall’associazione svolto per la salvaguardia dell’interesse di tutti.
Due le ricerche che hanno aiutato la chiarezza. La prima a firma Eurisko, definendo i livelli remunerativi di 58 differenti job presenti nell’universo della comunicazione, dall’advertising alle rp, distinguendo in base a età, esperienza, sesso. L’altra, ‘casalinga’, cercando di capire il dettaglio del sistema di costi e le incidenze di ogni voce nei singoli progetti. L’analisi e la fusione dei risultati emersi saprà dotare ogni agenzia di uno strumento per la misurazione del costo di ogni azione, lasciando poi la competizione libera di definire i margini cui accettare o meno l’incarico.
Ancora da definire, invece, modalità e pesi dell’inserimento della componente qualitativa, perché il valore delle ora impiegate da solo non basta a spiegare l’efficacia, o meno, delle strategie. Comunque soddisfatti di poter sedere al tavolo della consultazione con Upa con dei numeri certi a giustificazione delle remunerazioni d’agenzia. Tema strettamente collegato a quello delle gare. E se relativamente alle pubbliche si è in attesa di leggere il documento in elaborazione, in merito alle private il monito non varia. Che siano limpide, trasparenti, con un numero limitato di partecipanti, prevedendo un rimborso spese per ognuno.
Intanto già si pensa alla 'settimana della comunicazione' in programma per il settembre 2010. Un’idea che la presidenza Masi ha ereditato dal più recente passato dell’associazione, ritenendo i tempi maturi per realizzarla. Milano, infatti, oltre che della moda, della finanza e del design, è pure capitale della comunicazione. Cui non si poteva non dedicare un evento capace di coinvolgere il grande pubblico, non solo quello dei professionisti.
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