Vitale/PI&C: l'agenzia deve farsi pagare l’idea. Esecuzione flessibile
19/05/2009
Lui è Domenico Vitale. Con Logan Wilmont ha fondato pochi mesi fa PI&C, People Ideas & Culture, a New York. Dopo aver lavorato in agenzie come Ogilvy ed Euro RSCG, essere stato managing partner di Kirshenbaum Bond & Partner, ma anche alla testa di Lowe Worldwide (NY), grazie al suo background di brand strategist. Ed è proprio sulla strategia che poggia la sua nuova creatura. Costi bassi, facendosi però pagare l’idea, con l’esecuzione flessibilmente rispondente all’obiettivo. Perché se l’oggetto è la costruzione di una sedia, sarebbe inutile se ne occupassero copy e art.
Lo incontriamo a Milano, in occasione della presentazione della campagna a sostegno di AriSLA da lui firmata, e potrebbe non trattarsi di un caso isolato. Visto che con Reset Group la sua PI&C ha chiuso un accordo di lungo e nelle intenzioni c’è l’apertura di una sede romana. Convinto che in Italia manchi un’agenzia europea.
Nel frattempo, comunque, non nega di lavorare già per alcuni brand italiani (a breve il lancio di due nuovi prodotti) certo che la sua visione potrebbe qui trovare fertile terreno. Insistendo sulla morte del persuadere, a favore della partecipazione, fruttando i meccanismi sociali fra consumatori, anziché convincerli uno a uno. Con il rammarico che della pubblicità italiana non si accorga nessuno. Eppure non sono i talenti qui a mancare. Ma le dinamiche. Al punto da non permettere che sia fatto un lavoro all’altezza delle capacità creative disponibili.
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