Anna Montefusco/ Ovni: credo nel fatto che ognuno faccia il suo
21/04/2009
Lo spunto della chiaccherata è l'acquisizione del budget Casaviva (Mondadori). Un'occasione per ribadire quanto il calderone dell’integrazione possa facilmente diventare alibi per la non specializzazione. Continuando a credere che realizzare un sito web non sia come creare una campagna. Insomma, pensando che lo ‘shopping differenziato’ sia la soluzione. Anche quando in gioco c’è la valutazione dell’opportunità di un network internazionale. Lo racconta a youmark Anna Montefusco, presidente e direttore creativo esecutivo Ovni.
L’occasione, dunque, l’ha data l’aver avuto la meglio nella consultazione Mondadori per il lancio del nuovo Casaviva. Peraltro notizia pervenuta solo contestualmente alla realizzazione della relativa campagna, che già punta ad ottenere visibilità immediata con il Salone del Mobile di Milano, credendo nell’affissione e con il metrò di Cadorna impacchettato di lumache e tortughe. Perché, si sa, ad Anna Montefusco non piace molto parlare, preferisce i fatti. E quest’anno, nonostante la crisi, la sua agenzia non se la passa certo male, vedendo confermata la fedeltà dei clienti di sempre e raddoppiando nel giro di pochi mesi la sua collaborazione con Mondadori, riferendosi l’esordio al lavoro per Tu Style. Sottolineando come le gare diventino inevitabili per chi vuole provare a conquistare un cliente.
Consapevole che questo mercato ha allargato l’arena competitiva. Con i grandi gruppi che non discriminano, puntando a conquistare qualsiasi brief, e il travaso di competenze a farsi tendenza contemporanea, proliferando la nascita di realtà minori, sorte sulla scorta dell’imprenditorialità di chi ‘fu’ nei big. Che d’altronde un po’ arrancano. Soprattutto come modello. Svuotato, nel senso di spaccato dal vertice alla base. Con le menti sue più ‘eccelse’ a posizionarsi in alto, spesso senza il supporto di qualche cosa di altrettanto forte a seguirle. Rischiando di finire in mano allo stagista.
Il tutto senza voler esprimere un qualitativo giudizio. Limitandosi a discernere tra bene e male in relazione al grado di consapevolezza. Del mercato, ovviamente. Perché se si sa come le cose sono, meglio si sceglie. Vedendo come attuale la logica nata ben 15 anni or sono dalla strategia di aziende come Unilever, che per messaggi di un certo tipo parla con Bbh, guardando al network per il servizio.
Ricordando che oggi il ‘locale’non è più rappresentato da un’area geografica, bensì culturale. Facendosi il concetto tanto più vero quanto più ci si rivolge a target avanzati, per i quali la trasversalità è tutto, superando il concetto di confine, di nazione, territorio. Non solo. Predicando la necessità che ognuno faccia il suo. Perché la specializzazione fa ancora la differenza. E creare una campagna è diverso da fare un sito web. In quanto al prossimo Cannes, infine, solo una riflessione. Nel 2008 in Italia si è prodotto pochissimo. Quante nuove vere e importanti campagne vi vengono in mente?
guarda tutti i Nice to meet You