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Diego Masi/ AssoComunicazione: siamo già all’osso. Che le aziende capiscano

16/01/2009

Così, pur se tra presidenze l’accordo non fa una piega, il problema remunerazione resta ancora scottante per il neo presidente Diego Masi. Perché nemmeno Upa riesce a garantire la stessa lungimiranza di Sassoli De Bianchi in seno al tema. Come dire, noi ci intendiamo, ma gli associati? Con ognuno a vedersela con le proprie frange più radicali. Da un lato le agenzie che dal piegare la schiena arrivano al dumping, dall’altro le aziende che chiedono sempre di più, senza capire che, oltre, ormai non resta più nulla. 

Tanto che la prima azione di Masi presidente è stata tagliare del 25% la quota associativa. Per allargare la partecipazione, ma anche per dare un preciso segnale anticrisi. Certo che dal 2009 più di una struttura uscirà con le ali spezzate. E la colpa non è solo della congiuntura. Pure del sistema. Che vede i bilanci delle realtà partire già in difetto, con la difficoltà di saper sopportare l’attesa contrazione degli investimenti. Perché le aziende hanno chiesto troppo. Perché le agenzie hanno promesso troppo. Perché il sistema non è abbastanza trasparente. Fatto sta che la remunerazione è una priorità da cui partire. 

Unitamente alla governance.
Seppur non intendendo agire sullo statuto, infatti, è necessario che AssoComunicazione si adegui ai tempi. In primo luogo rendendo prassi il dialogo tra le consulte, visto che oggi le realtà sono il più delle volte integrate, vivendo contemporaneamente tematiche molteplici. Non a caso, gli associati come agenzia di pubblicità sono numericamente inferiori al 50%, senza considerare che tra loro vi sono realtà complesse, comprendenti differenti strutture e specializzazioni. 

Altro tema caldo, le gare pubbliche. E’ impensabile continuare a ragionare la comunicazione all’interno della legge sugli appalti. E l’obiettivo è presentare una proposta di legge ad hoc. Potendo forse contare sul passato ‘a palazzo’ di Masi per il suo buon esito. Infine, diritti di negoziazione e ricerche.  

 

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