Gasperini/Audiweb: da un mercato artigianale all’autorevolezza del dato
02/12/2008
Il web fa sul serio. E quello italiano ancora di più. Visto che nell’esordiente Audiweb la ponderazione censuaria è un primato tutto nostrano. Ma andiamo con ordine. Per la prima volta si misurano, oltre agli accessi da casa e lavoro, anche quelli da altri luoghi. Non solo, perché viene presentata e distribuita anche Aw database, ossia la prima versione del planning database con i dati quotidiani ed elementari di navigazione, ovunque avvenga l’accesso, sui siti degli editori iscritti. Ma anche la ricerca di base sui dati degli ultimi due trimestri, che diventerà uno standard per fotografare l’accesso alla rete, le persone connesse, con quale device e da quale luogo. Come a youmark spiega Enrico Gasperini, presidente Audiweb.
Per la precisione sono 80 gli editori censiti, cui corrisponde un totale di 179 brand. Ricordando che i dati che hanno esordito ieri a Milano sono il frutto del nuovo impianto di ricerca integrato, realizzato in partnership con Nielsen Online, fondato su tre rilevazioni. Ricerca di base, quantitativa, con interviste tese a descrivere il profilo socio demografico e attitudinale degli italiani in rete. Panel, il campione, oggi nell’ordine dei 20.000 individui, grazie al meter, consente la rilevazione oggettiva del suo comportamento in internet. Sistema censuario, rilevazione oggettiva e completa di tutta l’attività di internet sui siti censiti.
E proprio la ponderazione censuaria è il fiore all’occhiello del nostro Audiweb, un primato internazionale che permette, grazie al confronto tra le pagine viste da panel e le pagine viste da censuario, al netto dagli accessi diversi da pc e dall’estero, di riponderare su base giorno-fascia oraria i pesi dei palinsesti, per garantire un risultato più corrispondente alla reale navigazione di noi italiani.
Per quanto invece riguarda il consumo digitale, a fare luce è Aw trend, la ricerca di base curata da Doxa, che come detto estende l’osservazione abbracciando l’accesso a internet da ogni luogo, specificando pure il device, con analisi di chi naviga dal telefonino.
Emerge un’Italia in cui il 58,3% della popolazione si connette, da casa, ufficio o luogo pubblico. Con il 54,6% delle famiglie a possedere un proprio pc, scegliendo il 70,5% l’Adsl, in prevalenza con abbonamento flat. Sono in più gli uomini, ma non di molto, (62,2% contro il 54,4% delle donne) e la frequentazione è inversamente proporzionale all’età. Nel senso che il 77,6% ha tra gli 11 e i 17 anni, mentre non è così determinante la collocazione geografica, seppur nord e centro prevalgano sul sud, e i centri più grandi agevolino. Il 91,8% di chi accede a internet è laureato (l'80,8% è comunque diplomato) e prevalgono le posizioni lavorative qualificate, dirigenti, professori, quadri, liberi professionisti, imprenditori. Ovviamente molti gli studenti.
Infine, per quanto concerne l’accesso a internet via cellulare, è ancora modesta la massa di chi si collega da questo device. Circa 2 milioni e mezzo di individui, contro i 27 milioni e mezzo di italiani tra gli 11 e i 74 anni che complessivamente bazzicano la rete. Complici le ancora elevate tariffe. Tanto che non poco si punta sugli sviluppi cui qui assisteremo nel prossimo futuro.
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