Del Frate/Draftfcb: che i budget restino alle agenzie
23/09/2008
In pericolo gli investimenti in comunicazione. Non tanto perché si temono contrazioni, quanto per il rischio che prendano altre strade, uscendo dal sistema agenzie. E la profezia è più che fondata. Traendo dall’osservazione del nuovo che avanza, della mancanza di regole a definirlo e della necessità di sperimentare. Al punto da vedere in una retribuzione commisurata ai risultati la via per convincere. Così Stefano Del Frate, managing director e ceo Draftfcb, racconta il futuro, pronto a un 2009 che per la sua agenzia deve essere di crescita, parlando ancor di più internazionale.
Terminato il lavoro su struttura e infrastruttura, infatti, il prossimo anno, il terzo dopo la fusione, deve come promesso essere di crescita. Nonostante il non facile mercato, con all’attivo 3-4 clienti caldi, che dovrebbero rappresentare nomi 'inediti' con cui inaugurare il nuovo corso.
Sposando la rinvigorita logica internazionale, che chiede a ogni realtà di fare la sua parte. In termini di profitto, talento e qualità locali, clienti. Pensando a direct e strategic planning quali aree di eccellenze italiane, forti della già realizzata presenza dei propri creativi nelle visioni europee, in nome di una collaborazione all’acquisizione di clienti di network.
Consapevoli che, nonostante l’Italia continui a mostrarsi tv centrica, la svolta è alle porte. Significando per le aziende visione di marketing allargata. Oltre l’awareness, abbracciando acquisizione di nuovi clienti, fidelizzazione. Sapendo rinunciare alle certezze di regole prestabilite, sperimentando. Perché nel nuovo la velocità del cambiamento preclude la possibilità di seguire tracciati sicuri.
Una sorta di learning by doing, pronti a condividere la responsabilità dell’esito delle azioni, commisurando il pagamento al risultato.
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