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Cesvi e Publicis per la campagna Stop Child Labour

01/09/2008

Nata come iniziativa internazionale, la campagna Stop Child Labour del Cesvi viene ripensata per il panorama italiano.

In origine c'è un'iniziativa educational (non legata cioè alla raccolta fondi) patrocinata dall'Unione Europea, che si sviluppa attorno alla giornata contro lo sfruttamento del lavoro minorile: si stimano in 218 milioni i bambini sfruttati in Italia e nel mondo. Tutto quello che preesiste è un film muto, un susseguirsi di immagini che pongono a confronto la realtà dei bambini occidentali fortunati con quella dei loro coetanei sfruttati.

Il Cesvi ha incaricato Publicis nella persona di Roberto Caselli, direttore creativo dell'agenzia e socio dell'Ong bergamasca, di trasformare questo materiale in una campagna tv, internet e radiofonica.

Nasce così la versione italiana di 'No Game - Stop Child Labour', che si sviluppa intorno a uno spot 30" per tv e internet con la musica creata e messa a disposizione gratuitamente dal compositore Enzo Casucci.

Per la radio, quattro spot diversi recitati da Lella Costa, Ottavia Piccolo, il Trio Medusa e Claudio Bisio. Costruiti attorno alle figure dei testimonial, evocano la presenza quasi 'fisica' del dramma: il bambino italiano costretto a fare il pastore a tempo pieno o l'ambulante per strada, i piccoli schiavi delle fabbriche asiatiche, la bambina che gira monotonamente per ore mattoni da seccare al sole, il ragazzino africano che scende a lavorare nella miniera. Vetriolo ha collaborato per la parte del sound-engineering, musica di Casucci.

Tutti i protagonisti coinvolti nell'iniziativa hanno lavorato pro bono. La campagna sarà in onda da settembre sulle reti Mediaset e successivamente su quelle locali. Gli spot fanno parte della campagna europea Stop Child Labour - School is the best place to work, promossa in Italia da Cesvi con lo scopo di sensibilizzare istituzioni, aziende e opinione pubblica nell’impegno concreto a combattere lo sfruttamento del lavoro minorile e promuovere un’educazione di base di qualità nei Paesi in via di sviluppo. 

Per questo Cesvi invita a firmare una petizione online (www.stoplavorominorile.it) a cui hanno già aderito quasi 3.000 tra cittadini, giornalisti, parlamentari europei e a cui è legato anche un videogioco: compito del giocatore è sottrarre il maggior numero di bambini dallo sfruttamento e mandarli a scuola, dove potranno scegliere come costruire il proprio futuro.

 

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