Grosser/Cayenne: che i clienti si chiedano chi copre i costi
24/07/2008
Un invito a fare chiarezza. Perché imporre remunerazioni e fee sarebbe fare cartello, ma conoscere è necessario. Con le agenzie internazionali che, avendo i costi coperti, possono permettersi di acquisire clienti a tutti i costi. Magari scaricando sugli altri in portafoglio l’inadeguatezza dei fee spuntati. A discapito del mercato. Specie oggi, dove la stagnazione impone una crescita a discapito di altri e le agenzie si trovano a fare i conti con la profittabilità. Youmark ne parla con Peter Grosser, amministratore delegato Cayenne e presidente in AssoComunicazione della Consulta della Pubblicità.
Senza nulla togliere al libero mercato. Semplicemente una questione di business. Con le agenzie che devono coprire i costi a non potersi permettere una gestione in perdita, nemmeno in nome della visibilità, consentendo al massimo il pareggio. Ed è un dato di fatto che ‘conviene’ a tutti i clienti, perché così nessuno si troverà mai a scoprire di coprire i mancati ‘guadagni’ accettati per ottenere un budget.
Infatti l’economicità dovrebbe essere la via. Anche quando in gioco ci sono le gare. Che certamente richiedono un grande investimento in termini di risorse umane ed energie, ma sono un'ottima fonte di new business.
Non a caso, se Grosser fosse cliente se ne servirebbe, ovviamente organizzandole ad hoc. E detto da lui ha un senso. Visto che quest’anno Cayenne nelle nuove opportunità ci si è tuffata a capofitto. Per la precisione sono state quindici le occasioni. Di sei è già certo l’esito negativo, per tre si è in attesa di firmare il contratto e sei sono in corso. Tra cui la gara Ikea.
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