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Casti/Clear Channel Italy Outdoor: in Italia non c’è Time Square

22/07/2008

Esterna mezzo ecumenico, ma anche targettizzante, giovane, tecnologico e digitale. Sempre che si sappia soprattutto distinguere. Perché da un lato ci sono teorie e tendenze, dall’altro mercato, dati e competizione. Tenendo a mente la differenza tra contenuti e messaggi pubblicitari, così come l’importanza del rapporto tra investimenti e risultati. Scoprendo che il digitale nell’out of home è un futuro ancora troppo costoso e dispersivo. Youmark ne parla con Paolo Casti, chief strategic officer Clear Channel Italy Outdoor. 

E ripartiamo dal titolo. Perché immediatamente spiega il problema dello sviluppo di una tecnologia troppo costosa per l’esterna, specie del nostro paese. Così caratterizzato da poche città determinanti e, in ogni caso, prive di un fulcro, di un punto cospicuo, tipo Time Square, capace da solo di creare punti di contatto importanti. 

Basta questo per capire come il futuro di una tecnologia interattiva sia piuttosto chimera. Dovendo gli investitori rapportare l’impegno ai risultati. Al punto che oggi parliamo della capocchia di uno spillo, in confronto ai volumi del mercato di questo media. Pur senza negarne il fascino creativo. 

Alla realtà, poi, deve essere anche riportato il confronto con internet. Ragionando il tema in termini di contenuti e di messaggi advertising. Che non sono la stessa cosa. Il web, infatti, è uno strumento di relazione eccezionale, ma i suoi spazi pubblicitari in senso stretto non avranno mai un livello di competizione simile a quello esistente tra media classici.
 
Infine uno sguardo ai giovani, perchè per raggiungerli i brand dovrebbero guardare a out of home e radio, non solo a internet. Chi più di loro, infatti, vive fuori casa, in modo dinamico e ricettivo?

 

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