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Nino Mustica: si bruciano giovani artisti

18/07/2008

Perché in Italia li fanno sentire tali quando ancora studiano, spremendoli. Invece è il mercato a decidere, il circuito delle gallerie, dei critici e delle aste. Youmark ha incontrato Nino Mustica, l’artista che ha trasformato la pittura da bi a tridimensionale, facendola volteggiare a 360°, in assenza di gravità. Con il concetto di contemporanea contaminazione a fargli scoprire il digitale, ma anche gli sbocchi in pubblicità, design e architettura. 

Ed è a quest’ultima che si rivolge la sua grande innovazione di un grattacelo in movimento. Dove ogni piano ruota su se stesso e trasla orizzontalmente in avanti e indietro, in modo indipendente dal resto, garantendo all’edificio l’autosufficienza energetica. Mustica Tower, l’hanno chiamato, potrebbe essere la soluzione architettonica del prossimo futuro. E l’idea nacque da un totem. 

Perchè per un artista è basilare interpretare la propria contemporaneità. Che per Mustica dal '94 ha assunto la forma della tecnologia. Credendo nella sua utilità, nel suo progresso, oggi chiamato digitale. Garantendo alla pittura l’estensione della sua veduta al tridimensionale, in opere che realizzano una doppia anima, fotografica e materica, per applicazioni a 360°. 

E a chi gli chiede perchè la creatività italiana non riesce a emergere in taluni campi, pubblicità in primis, Mustica risponde per troppa esterofilia, alludendo alla capacità degli americani di fare marketing di sé e dei propri prodotti. E del suo parere ci si deve fidare, visto il lungo periodo trascorso a New York, dove ebbe l’onore di ricevere consigli e suggerimenti da Andy Wahrol, col quale condivise uscite e party.

 

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