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La campagna Saab Perception, soggetto 'bambini'
La campagna Saab Perception, soggetto 'Tir'


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Tonfi: da consumatori a 'enjoyers'


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Ruggieri: responsabile si può dipende dai clienti
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Responsabilità sociale: cercasi nuovi ‘vip’, per farne una moda

15/07/2008

Perché, che ci piaccia o no, sempre pecore siamo. A seguire la capofila. Che se va nella giusta direzione fa del bene. Altrimenti... Nell’era dei reality, dunque, anche la responsabilità punta alla moda per emergere. Volendo ingaggiare i propri ‘briatore’ o ‘lapo’, quali esempi da imitare. Il punto è che languono ‘belle persone’ da copertina. Nomi ‘forti’ da spendere, per trasformare la sostenibilità in tendenza. Youmark vi propone il punto di vista di Marco Roveda, presidente Lifegate, intervenuto ieri a Milano alla conversazione Iaa 'I sostenibili. La responsabilità sociale, per amore o per forza'. Mentre Sergio Tonfi, responsabile comunicazione Philips Italia, annunciava in anteprima la nuova razza degli ‘enjoyers’ ed Eustachio Ruggieri, art director Leagas Delaney italia, ritirava l’oro del 2008 Iaa Responsibility Award per la campagna stampa Saab Perception. 

E partiamo da questa campagna. Che ha meritato anche il bronzo all’Eurobest 2007, un argento nella categoria ‘Public Interest’ all’Epica Award 2007 e un Angelo d’oro all’Ad Print 2007, nella categoria social. Dimostrando come creatività e responsabilità possono andare d’accordo. Qui espimendosi nella riduzione del 75% dei protagonisti rispetto allo sfondo, visualizzando quanto l'alcool incida sulla soglia di attenzione di chi guida. 

Un connubio, quello tra l'idea e il sociale, che funziona anche quando in gioco c’è una comunicazione indirizzata ai giovani, strizzando l’occhio a quel gusto un po’ provocatorio e irriverente che ‘attizza’ questo pubblico. Come a youmark racconta Eustachio Ruggieri, confermando che la differenza la fanno i brand e la sensibilità dei loro manager. E su questo non avevamo dubbi. 

Che ci assalgono, invece, quando la responsabilità sociale ammette l’esigenza di trasformarsi in moda per dilagare, pur rinnegando i modelli di comunicazione e divulgazione che regolano oggi il boom delle tendenze. Perché se è vero che sarebbe il massimo poter esibire ‘belle persone’ anziché lusso e opulenza a tutti i costi, non altrettanto chiaro è identificare chi e come farlo per rubare attenzione. 

Lo stesso Marco Roveda, infatti, ammette che le regole del business vanno là dove c’è audience. Così che i media non rinunceranno mai a una fetta di ascoltatori in nome del principio. E gli ascoltatori, per richiedere una nuova qualità, hanno bisogno di conoscerne, capirne e possederne almeno un po’. E qui si innesca quel circolo ‘non virtuoso’ da cui non è semplice uscire. Ma nemmeno impossibile, l’importante è iniziare. Intanto Lifegate ha raggiunto il suo break even di cassa ed è prossimo quello di bilancio. 

Ma torniamo a riflettere nuovamente sul consumatore. A stimolarci è Philips, regalando in anteprima il nuovo ‘enjoyer’, termine coniato a una recente riunione internazionale da Stefano Marzano, capo del Design Corporate Center della multinazionale. Per sgombrare dai ragionamenti l’ansia e l’angoscia che l’atto del consumo può oggi provocare, dunque, la nuova visione punta a un benessere protratto, soprattutto nel tempo. Perché la nostra vita si allunga e la popolazione invecchia. Volendo sempre più tutti godere di un domani sereno, che garantisca quanto di più ci piace della vita. E forse questo poterebbe bastare per farci scegliere la responsabilità.

 

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