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Remo Lucchi
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Gli Innovatori, punta di diamante della multimedialità

29/03/2007

Cambiano le modalità ed i tempi nella fruizione dei mezzi. Si passa da una cultura di tipo verticale ad una orizzontale dove tutti vogliono essere protagonisti per potersi esprimere in prima persona. 

Dieci stili di vita
Gfk Eurisko (www.eurisko.it) li ha chiamati ‘Innovatori’ e sono coloro che, per tradizione, sperimentano tutto ciò che è ancora semi sconosciuto o, perlomeno, poco diffuso. Li ha chiamati ‘Innovatori’, non a caso, individuando dieci stili di vita nell’indagine ‘Eurisko Media Monitor - La multimedialità degli italiani’. Perché è proprio di multimedialità che qui si parla, sull’onda di comportamenti mediatici che stanno cambiando. Sono fra noi e sono sempre più numerosi. Fanno parte di una elite culturale ed economica. 

Internauti eterni Peter Pan
Possono essere iperselettivi, avere cioè poco tempo a disposizione da spalmare sui diversi media e vivere in una sorta di bolla dove tutto deve accadere prima, o cool, vale a dire molto attenti alle mode, al gossip e allo sport. Oppure internauti nella più stretta accezione del termine, eterni Peter Pan che superata la soglia dei 30 vivono ancora con mamma e papà. O solida classe dirigente, che vede ancora oggi nella carta stampata e nella parola scritta l’autorevolezza della fonte, ma che giorno dopo giorno si lascia sempre più sedurre dal web.

Tendenza Out of Home
Resta il fatto che oggi rappresentano la punta di diamante di un fenomeno con cui dobbiamo fare i conti: la sovrapposizione nella fruizione dei mezzi e la comprensione di nuove logiche e comportamenti. Come quella della tendenza out of home. “Tema dei prossimi dieci anni”, spiega Giuseppe Minoia, presidente Gfk Eurisko (nella foto). “Manifesta l’esigenza di una socialità più diffusa, in una logica di espressione ed esperienza. Ma significa anche una maggiore esposizione a più mezzi. Negli ultimi tre anni il tempo trascorso in casa si è ridotto del 10%. Un fenomeno che ben si sposa con l’offerta di media in movimento, come la Tv sul telefonino”.

Fruizione orizzontale
I segnali di disaffezione verso i media tradizionali non mancano e sono, in parte, spiegati dalle trasformazioni sociali degli ultimi decenni. Siamo più colti e, quindi, più capaci di pensare e di agire, più protagonisti e più refrattari ai fenomeni di identificazione. Si passa, dunque, da una cultura ‘verticale’ nella fruizione dei mezzi ad una ‘orizzontale’, dove l’individuo vuole interagire e non subire passivamente. Non a caso, nello stile della ‘multimedialità basica’ rientrano le persone più anziane, affezionate alla televisione. Un gruppo che ha bisogno di segnali molto semplici, fidato telespettatore dei canali Rai o di Rete4.

Da spettatori ad attori
L’opposto dei giovani ‘transmediali’ che spalmano il pochissimo tempo a disposizione fra le emittenti musicali, radio, cinema, quotidiani sportivi e free press. Internet, ovviamente, fa da padrone e li vede grandi protagonisti. “Crescendo la relazione con la Rete, aumentano confidenza ed interattività - commenta Remo Lucchi, ad Gfk Eurisko (nella foto) - e cresce anche la consapevolezza del fatto che il media sono io e che sono io a comporre la ricetta”. Da spettatori, quindi, ad attori, con logiche di esposizione che si evolvono. Forse ancora in nuce, ma che, conclude Lucchi, “nel breve potranno innescare cambiamenti molto estesi”.

 

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