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Quelli che a Cannes…per ‘giurare’/ Non sarò italiano

09/06/2008

Valentino Cagnetta, categoria ‘Media’. Per lui l’italianità non è valore differenziante. Almeno non al Festival, dove è la sua prima volta da giurato. Affrontata soprattutto con la curiosità di guardare oltre l’Europa, verso il Far East, l’America del Sud. Con l’out of home a rappresentare il potenziale maggiore di innovazione, superiore anche al digital.

E’ AssoComunicazione a fornire una short list di possibili candidati, all'organizzazione del Festival la decisione finale. Sulla base dell’esperienza professionale e degli interessi. Per Valentino Cagnetta, ceo Media Italia, è la prima volta.

E da subito tiene a sottolineare la sua neutralità, con la voglia di concentrarsi esclusivamente sui lavori iscritti, non su un ipotetico patriottico sostegno alla nostra Italia. Niente giochi di squadra, dunque, anche perché è l’unico connazionale in quel gruppo.

Che è la giuria della categoria ‘media’. Comparto oggi più che mai al centro della cronaca del comunicare, sia per le proliferazioni del suo manifestarsi, sia per la paventata lotta di preminenza con la creatività. Nella quale, per Cagnetta, a vincere dovrebbe essere il risultato, da chiunque provenga. Al punto che presto, anche nelle gare, agenzie media e agenzie creative si troveranno a competere sullo steso piano.

 

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