Toglietemi tutto ma non il mio hamburger
03/06/2008
Alla faccia delle battaglie contro grassi e calorie e insensibili alle campagne di comunicazione che periodicamente vengono lanciate a sostegno di stili di vita più sani, gli americani sembrano proprio non voler rinunciare al 'piatto' nazionale o, meglio, a un mondo. Quello del fast food.
Lo rivela Research International, che all'argomento ha dedicato uno studio online intervistando un panel di mille adulti di età compresa fra i 16 e i 65 anni rappresentativo della popolazione nazionale. E la prima conclusione è proprio questa: a dispetto di tutte le accuse e dei 'massacri' mediatici, la bandiera del fast food, almeno in terra statunitense, continua a sventolare alta.
La sede di Chicago dell'istituto di ricerca ha preso la questione seriamente e con 'Fast Food Nation 2008: A Consumer Perspective on the Fast Food Industry' è voluta andare oltre il perché oggi i vari McDonald's, Domino's Pizza e Wendy's continuino ad essere affollati. Pensando anche al futuro, alle eventuali ripercussioni della recessione sui consumi e all'onda lunga dei messaggi pro frutta e verdura.
Innanzitutto c'è da dire che, mediamente, ogni anno un americano lascia alle casse dei fast food circa 500 dollari. Il che, se moltiplicato, non è poco e fa del comparto uno dei più trainanti dell'economia. E mentre metà della popolazione si concede lo sfizio una volta la settimana, un buon 20% non ci rinuncia quotidianamente.
E non pensiate che la scelta sia dovuta ai pochi spiccioli in tasca. Perché lo fanno anche gli uomini di mezza età, impiegati e con redditi del 15% superiori alla media. Gettonatissimo McDonald's: oltre il 50% degli americani il mese scorso ci ha messo piede almeno una volta. Ma Subway, 29.355 ristoranti in 86 paesi, promette bene: picco in status e immagine.
Certo, la convenienza rimane leva fondamentale, soprattutto per i ceti più bassi, sicuri che si risparmi rispetto al cucinare a casa. Così come la rapidità del servizio risulta premiante quando si è di corsa. Alletta meno l'idea di consumarci la prima colazione. E qui Donkin Donuts è leader incontrastato con il suo 52%, insidiato da McDonald's che si è guadagnato un 11% di preferenze. Sempre queste due insegne detengono la palma per somma spesa a visita.
Generano sospetto, invece, le offerte super scontate, per la paura che ci vada di mezzo la qualità. Plausi arrivano, soprattutto dalle donne, alle confezioni che riportano informazioni nutrizionali. Attrazione fatale per la dicitura 'tutto naturale'. Anche se poi si accampano scuse: "mi piacerebbe poter mangiare più sano ma non ho tempo".
Di buono c'è che crolla uno stereotipo, quello del 'couch potato', il sedentario. Perché tutti i fast food lovers si muovono e sono attivi. E quindi smaltiscono.
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