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Vitagliano - Santaguida: la cultura non serve a realizzare i sogni

30/05/2008

Che vanno portati fuori dal cassetto. Puntando su conoscenze, relazioni pubbliche, incontri. Se Costantino non ha dubbi sulle priorità delle scelte da effettuare, non è della stessa idea la sua ‘fidanzata’, sempre che lo sia davvero, vista l’ironia con cui Linda Santaguida reagisce in merito. Ma non è questo il punto. Piuttosto la determinazione con cui sente di consigliare ai giovani lo studio. Essendosi pentita di non averlo fatto lei stessa prima. Come a youmark racconta, intervenuta quale madrina alla presentazione della nuova linea Parah Noir, di cui Costantino è testimone. Per altro onorato. 

Due modi diversi di intendere e sintetizzare il loro ruolo nel mondo dello spettacolo. Costantino consapevole di essere sulla strada giusta. Leggermente amareggiata, se non delusa, la Santaguida. Lui con l’orgoglio di chi nella situazione ci si è buttato a pesce. A 17 anni. Senza rimpianti per studi che non avrebbe comunque potuto permettersi. Lei preannunciando un possibile ritiro, con il rammarico di essersi fatta trascinare dentro, senza nemmeno laurearsi. 

Facce di una medesima medaglia. Il successo. Quello ‘facile’, veloce, contemporaneo. Che dà e toglie. Realizza e deprime. Che sovrasta sin dalla mattina. Dalla scelta di vestiti e brand. Che trasformano l’individuo in media, amplificato dai media. Con la consapevolezza di funzionare, quando ci si accorge che si fa vendere di più. 

Usando tutto come mezzo. Così che la notorietà diventi tramite. Senza snobismo, semplicemente perché da lì si può partire per osare qualche cosa di più. Per scegliere. Per riuscire a fare anche per business quello che piace. 

Che oggi per Costantino è Parah e il film 'La Morte di Pietra’ di Roberto Lippolis. Per la Santaguida una nuova casa a Bologna e, chissà, magari un fidanzato.

 

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