Bertoluzzo/Vodafone: per il bene di chi l’Adsl non ce l’ha
27/05/2008
Perché per gli altri la convenienza è meno lampante. Nel senso che in termini di prestazioni la nuova Adsl Vodafone, presentata ieri a Milano, nulla aggiunge a quanto già esiste. Il vantaggio, infatti, sta tutto nell’immediatezza di installazione e uso. Non altrettanto caratterizzanti, invece, le novità di funzione, eccezione fatta per il riferimento. Che qui è sempre Vodafone, sia che si navighi in casa, che fuori casa, trovando i due aspetti obbligatoriamente connessi. A convincere i già muniti potrebbe allora essere la convenienza. Ma la tradizionale voglia di sorprendere del brand niente ha lasciato presagire in merito. Se non la consuetudine di guardare più al servizio che al prezzo. Youmark ha intervistato Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato Vodafone Italia. Che, anche in quanto a comunicazione, nulla aveva, meglio poteva, ancora dire.
Prosegue l’avanzata Vodafone alla conquista della rete fissa. Dopo l’acquisizione della attività in Italia e Spagna di Tele2 per 775 milioni di euro, è la volta del lancio di una Adsl tutta sua, partendo dal nostro paese, primo in Europa al debutto. E, per restare fedele alle sue corde, punta molto sulla fisicità. Che qui non è un telefonino, ma una box, apparentemente senza controindicazioni. Il suo nome è ‘Vodafone Station’, un modem wi-fi, per telefonare e navigare in internet, da casa con la Adsl e fuori casa grazie alla internet key integrata. Ma anche per telefonare, scegliendo Vodafone quale operatore.
Di certo un passo importante verso la conquista del mercato della telefonia fissa. Una torta che alletta e che, con i suoi 23 miliardi di valore, equivale a quella mobile. Ma con la differenza che qui è ancora forte la concentrazione nelle mani Telecom del business (74%), a discapito degli altri: Tele2, Fastweb, Infostrada e Tiscali. Con il secondo operatore in classifica a non raggiungere la quota che 3 si è ricavata nel mobile. E la causa molto deve alla difficoltà di passare da un gestore all’altro, semplicità divenuta, invece, prassi per il cellulare.
Così la strategia Vodafone è andata disegnando tre filoni di sviluppo. Da un lato presidiando la telefonia mobile tradizionale. Dove, per sfuggire alle logiche della sola lotta al prezzo, il brand ha puntato sul servizio, vedi l’'assistente personale’ di recente lanciato per la piccola media impresa, e sull’incremento del traffico, sia voce che sms, con proposte quali ‘You & Me senza limiti’.
Dall’altro lavorando per la diffusione della banda larga mobile, un settore che oggi vale sui 2 miliardi di euro e che cresce a ritmi del 30-40%, attirando ogni giorno una media di 2-3.000 clienti, puntando sulla tariffazione a tempo.
Infine, l’ambito casa-ufficio, ossia la rete fissa, per la quale l’azienda ha di recente creato una struttura ad hoc, presieduta da Stefano Parisse e composta da circa 300 nuove persone. Anche perché, almeno per il momento, Tele2 proseguirà sola il cammino, perseverando nel suo specifico posizionamento.
L’obiettivo Vodafone è costituire un’unica rete di nuova generazione che integri fisso e mobile. Ma non credendo a tutti i costi alla convergenza, come dimostra la differenziazione pensata per la proposta business e casa. Con le aziende a poter già da oggi unificare tutta la comunicazione, dati, voce, e servizi di centralino, sotto l’egida di un unico operatore.
Per i privati, invece, la rivoluzione è un’altra. In vendita dall’estate, la nuova Adsl Vodafone promette di diffondere l’utilizzo internet nelle case degli italiani. Perché il servizio è racchiuso in una ‘station’ acquistabile in tutti i negozi, attiva da subito, facile da installare. Permettendo a chiunque di collegare ad essa, via cavo o wi-fi, telefoni e pc, dunque di telefonare e di navigare in internet. Anche in mobilità, grazie alla ‘internet key’ annessa. Pagando il canone a Vodafone e non più a Telecom. Ma quanto e come ancora non si sa. A parte che saranno solo due i pacchetti d’offerta, preannunciati come chiari e semplici.
guarda tutte le Interviste