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Emiliani/Grey: con odio o con amore, junior e senior li voglio insieme

20/05/2008

Perché è assurdo che in Italia applaudiamo il 22enne newyorkese che vince a Cannes, ma ai nostri chiediamo esperienze e film in pizza. Con la creatività che soffre. A caccia di alternative. Francesco Emiliani, executive creative director Grey Group, ha un credo 'open'. Che abbatte le barriere. Con junior e senior assieme, anche nei grandi progetti. E le coppie che scompaiono, per la condivisione. Come a youmark racconta.

E’ arrivato in Grey a fine gennaio 2007. Nella nuova Grey. Perché ad averlo convinto è stato il progetto di Mario Attalla di ricostruire, partendo dalla contemporaneità. E ne è prova tangibile la sede. Dopo 43 anni di Via Bertani oggi è nuova. Diversa. Per vestire una filosofia. 

Ha rinnovato l’80% del reparto creativo, molti i giovani, soprattutto motivati. Con un progress a gestirne totalmente il lavoro. Avendo creato il reparto planner, che convive con i creativi, perché si possa lavorare con completa adesione ai progetti. 

Credendo nelle risorse alternative, nel senso di figure professionali atipiche, con la copy attrice, la creativa stilista, l’art director maniacalmente esperto di uno sconosciuto regista giapponese. Perché questo significa essere ‘open’, in tutti i sensi. Eliminando barriere, architettoniche e virtuali. Con junior e senior a lavorare insieme, anche su grandi progetti. Cambiando la metodologia di lavoro, senza coppie fisse, in nome della condivisione. 

Perché il cambiamento sia a 365°. Veloce. Con il prossimo Cannes a farsi appuntamento importante. Pur se dalle leggere speranze. Ma l’importante per Grey oggi è esserci, a differenza di mai.

 

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