Potecchi/ Nestlé: il retail costa, ma i rischi sono suoi
06/05/2008
Già pronta la campagna di comunicazione a firma Ogilvy Parigi. Già presentato alla stampa il nuovo prodotto. Che poi è quella italiana, trattandosi di un progetto internazionale che vede nel nostro paese il pioniere. Perché siamo i consumatori più difficili da soddisfare, come dire, se va da noi va ovunque. Oggi molto si concentra sulla distribuzione. Assolutamente strategica. Anche per la nuova bevanda Fitness Nestlé, come a youmark racconta Lorenzo Potecchi, direttore business unit retail Nestlé Water.
Recentissimo il lancio della nuova bevanda Fitness. La prima per il brand di casa Nestlé, specializzato in cereali. Soprattutto dedicata a una donna giovane, dinamica, metropolitana. Ma che comunque allarga a tutti, come ormai accade per ogni ambito abbia a che fare con il benessere.
Un progetto internazionale, con l’Italia protagonista. Attesa per metà giugno la nuova campagna di comunicazione, a firma Ogilvy Parigi, arricchita da azioni internet, visto che sempre più il target d’elezione è sensibile alla rete e, soprattutto, experiential marketing, con la possibilità di far assaggiare il prodotto a dettare legge nelle dinamiche del contatto diretto con il pubblico. Puntando molto sul punto vendita.
In relazione a cui, l’obiettivo primo è di raggiungere l’80% della distribuzione ponderata sul mercato retail e fuori casa. Altrimenti nemmeno la campagna di comunicazione avrebbe senso. Insomma, il successo di un prodotto si gioca tutto lì. Tra gli scaffali. Al punto che l’innovazione diventa necessità, condizione per generare nuova domanda.
In una collaborazione da alimentare, perché tra industria e retail deve esserci comprensione strategica. Con la prima a impegnarsi nella manutenzione degli assortimenti, alleggerendo la seconda dal rischio di accollarsi prodotti a bassa rotazione, finendo per agire in modo disgiunto rispetto alle stesse politiche di marca.
Il tutto non senza sacrifici. Per Nestlé, infatti, ha significato rinunciare a un prodotto come Vera Flavor. Non senza dispiacere. Ma d’altronde oggi tutto si gioca qui e ora, con il successo ad avere appena dodici mesi per potersi manifestare. Nonostante i costi dell’innovazione. Ricerca, sviluppo e comunicazione incidono sul prezzo del prodotto almeno per il 15%. Senza dimenticare il peso della distribuzione, che specie il primo anno è assolutamente rilevante.
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