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Jacopo Benassi: il flash nell'anima

24/04/2008

Fotografo, artista. E’ del ’70. Nato a la Spezia. Da non molto riesce a sopravvivere con il suo lavoro. Difficile perché non è pubblicitariamente vendibile. Segue un suo percorso. Immortalato dal flash. Che ne contraddistingue il segno. Un modo che nasce da dentro. Non per moda. Neanche per successo. Per istinto. Jacopo Benassi si racconta a youmark. 

Nemmeno oggi che è in distribuzione il suo primo libro, ‘The ecology of Image’, si illude. Nemmeno oggi che a produrlo è un’agenzia di pubblicità, la 1861united. Credendo in quest’arte, in immagini contaminate, così lontane dai set, dai trucchi, dalla tv e dai poster. 

Perché le sue foto lasciano parola alla realtà. Di personaggi conosciuti. Di scatti veloci, quasi senza preparazione, per bloccare la naturalezza di un attimo che è vita, con la forza nuda del flash. 

A volte sono ritratti. A volte oggetti, gambe, scorci. Andando oltre la banalità di quello che si mostra. Entrando dentro. Nel piede fasciato di un ballerino della Scala. Per raccontarne il sudore, il sacrifico, il silenzioso e nascosto percorso alla conquista di quel palco. 

E per Benassi l’inizio fu un viaggio a Berlino, trovando finalmente il suo modo per dire quello che ha da dire. Perché lì sta il punto. C’è sempre un fuoco, dentro. Una sorta di missione, un filo conduttore. Unico.

 

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