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Leo Burnett Italia: saremo una ‘gran figata’

26/02/2008

L'obiettivo è divertirsi. Con il proprio lavoro, sia esso creatività o numeri, con i colleghi, con i clienti. Alla faccia degli anni ’80 che lo hanno fatto troppo, lasciando ai ‘posteri’ il cruccio di una crisi. Forti di una creatività da ‘podio’, che ha alzato le sorti dell’Italia nel mondo. Con Aqualtis, con il lancio della nuova Fiat 500. Senza ansia da post prestazione, perché l’intento era, e resta, fare un buon lavoro. Per l’essere umano, che non è più consumatore. In nome della ‘Human Kind’. Youmark incontra Giorgio Brenna, ceo, Enrico Dorizza e Sergio Rodriguez, group creative director, Leo Burnett italia. 

Al prossimo Cannes sarà presente in forze. In spiaggia, con sei-sette ragazze. E’ questo lo spirito con cui Leo Burnett Italia affronta il nuovo anno, misurandosi con il successo di campagne che lasciano il segno. Aqualtis, la più premiata. Ma anche il progetto Fiat, per il lancio della nuova ‘500. Il tutto perché divertirsi è l’obiettivo. Che non dimentica il business. Andando di pari passo con la creatività. Di cui l’alto valore significa altrettanto ambiziosi risultati di vendita. 

Sottolineando come per il successo c’è bisogno di tutto. Meglio di tutti. Dei creativi, ma anche del team. Che sono i collaboratori e i clienti. Senza aziende coraggiose, innovative, con l’amore per la creatività, infatti, non ce la si può fare. 

Un mix che è legge. Anche creativa. A partire dalla linfa generata dal contrasto. Per un’agenzia che rifugge il giovanilismo, in nome della diversità. Con il valore dell’esperienza a farsi fulcro della gestione di una complessità crescente, energizzata dalla freschezza dei nuovi talenti, dal loro punto di vista differente. Dal digitale alle nuove tecnologie. 

Non a caso, la direzione creativa è saldamente nelle mani di una coppia in auge da 18 anni. Con un segreto, ‘non essere mai d’accordo’, perché è dal confronto di opposti e dal rispetto reciproco che può nascere il meglio. Al punto da essere i primi italiani membri del world creative board. 

Freschi dell’ultima riunione a Chicago. Di cui riportano il freddo dei meno 20°, e la ‘Human Kind’. In poche parole l’importanza di considerare che dall’altra parte della comunicazione c’è sempre un essere umano. Non più un consumatore

In quanto a tendenze, infine, sarà l’anno dell’arancione. Perchè è il nuovo nero. Leo Burnett, invece, sarà una "gran figata".

 

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