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Fronzoni/ Lowe Pirella Fronzoni: concept provider

25/02/2008

Ossia capaci di produrre quel valore permanente che è il concetto. Al servizio del business del cliente. Perché l’obiettivo è il profitto, ma anche il patrimonio, costruendo la marca nel tempo. Forti di un network che rifugge supremazie prestabilite, così come l’usurata integrazione. Che qui diventa ‘minimo sindacale’, offrendo in garanzia centri di eccellenza. Specializzazioni nelle aree del digital e dello shopper marketing. Alessio Fronzoni, amministratore delegato, racconta a youmark la 'sua' Lowe. 

Un rientro in grande stile. Convinto da una sigla. La Lowe. Perché sistema che ha puntato sulla concentrazione, presidiando i più importanti paesi, in una logica realmente internazionale, lontana da preminenze. 

Così uno dei centri di eccellenza digital è l’India, smentendo consuetudini America o Londra centriche. Scartando anche l’opportunità di puntare sull’integrazione, in quanto condizione minima da cui partire, sottolineando l’area digital e lo shopper marketing quali fulcri della comunicazione contemporanea. 

Non tanto come web, ma come piattaforma tecnologica. Non tanto come forma, ma come sostanza, perché il punto vendita è il cuore del business dei brand e troppo spesso non viene sfruttato, anzi sottovalutato, dimenticato. 

E già i primi due mesi di questo 2008 mostrano la messa a segno dell’obiettivo di dare un impulso all’adozione e alla familiarizzazione con tecniche proprietarie. Per offrire al cliente un servizio sempre più specifico e rispondente alle effettive necessità. Siano esse un logo, un packaging. Non solo una campagna advertising. 

Mirando a una crescita qualitativa, con l’Italia protagonista. Come è avvenuto nelle recenti acquisizioni di Algida e Mentadent. Forti del fatto che nel mondo non c’è una Lowe dominante, quanto piuttosto un’insieme di realtà medio grandi, ognuna con competenze specifiche , cui la tecnologia permette di lavorare assieme. Per poter guardare ai problemi da altre angolazioni, con nuove prospettive. 

Perché centrale è il valore dell’idea , non la sua declinazione. Dallo sticker allo spot tv. Per un posizionamento da content provider. 

Non a caso ad AssoComunicazione si raccomanda l’assunzione di un ruolo più politico, per la difesa del diritto d’autore e la salvaguardia dell’immagine dell’industria pubblicitaria, in nome della creazione di valore.

 

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