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Pastore/ Brand Portal: per farla integrata ci vogliono leader

15/02/2008

Diffidate se troppe teste si scuotono, e una decide. L’integrazione è un’altra cosa. Ma più che le parole servono i fatti. Da verificare il fatturato delle agenzie, che non dovrebbe mai pendere eccessivamente per una disciplina. Ma anche gli equilibri di potere. Perché la leadership dovrebbe essere diffusa. Gianluca Pastore, amministratore delegato Brand Portal, parla con youmark di garanzie. 

Partiamo dai parametri che possono aiutare il cliente a capire. In primo luogo il fatturato. Se il 70-80% dipende dall’advertising, l’integrazione è già saltata a priori. Magari è obiettivo, sogno, aspirazione, ma realtà non di certo. In secondo luogo, la composizione del tavolo ‘strategico’. Se sono in troppi a scuotere il capo, ma è uno solo a decidere, è semplicemente fittizia. 

Perché la differenza la fa l’idea stessa che si ha del business. Con l’advertising a rappresentare uno, non il pilastro che se manca, tutto cade. A vincere oggi è la leadership diffusa. 

Non basta creare progetti e poi cercare di riempirne le caselle. L’integrazione nasce a monte. Selezionando opportunità da mettere in competizione con i piani strategici delle aziende, con i loro obiettivi di comunicazione e business, definendo la migliore soluzione, il più ottimale dei mix. In modo neutrale.

Ed è il mercato a imporlo, premiando capacità di innovazione e intraprendenza. Solo i progetti chiari hanno prospettive. Uscendo dalla schiavitù della reportistica, dai suoi orizzonti semestrali. 

Il coraggio è guardare oltre. A uno, due, cinque anni. E saranno i '+' a darvi ragione.


 

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