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Tiziana Maiolo: la moda che vuole le modelle in piazza

11/02/2008

Le sfilate si dovrebbero fare in mezzo alla gente, altrimenti meglio abolirle. Perché il momento su cui puntare è l’acquisto, con compratori ormai ‘indipendenti’ dalle passerelle. Dunque moda come economia, valore per il paese. Tanto che l’imminente sette giorni milanese punta tutto sui giovani, su iniziative che esaltino la loro imprenditorialità. Nonostante il lutto per l’assassinio di Malpensa. 

Se la conferenza stampa del 12 febbraio entrerà nel dettaglio, Tiziana Maiolo, assessore Attività Produttive, moda design food, Comune di Milano, già anticipa a youmark il cuore delle iniziative che caratterizzeranno la prossima settimana della moda milanese.

Perché l’obiettivo è fare business, nel senso che la moda è economia e, come in qualsiasi altro settore, qualsiasi idea diventa innovazione solo se realizzata.

Non a caso, il centro delle iniziative per la prossima edizione sono i giovani. E’ stato già aperto il bando per partecipare al secondo incubatore, progetto che aiuta i ragazzi delle scuole a diventare imprenditori, dall’accesso al credito alle relazioni. Infatti, oltre a farli sfilare in giro per il mondo, quest’anno verranno organizzati degli incontri ad hoc, per presentare le collezioni ai potenziali compratori. Il primo viaggio coinciderà con la settimana della moda di Toronto, il prossimo 14 marzo.

Anche perché la sfilata è ormai accessoria. Spesso si acquista addirittura prima, sempre attraverso gli showroom.

E non è il solo handicap. La moda, infatti, è un sistema chiuso, autoreferenziato, individualista. Non stupisca, dunque, l’incapacità di attrarre consensi alla stregua del Salone del Mobile.

Ben venga, allora, l’idea di portare vestiti, passerelle, moda e modelle in piazza, tra la gente. Altrimenti meglio abolire le sfilate.

In quanto al pubblico, invece, inevitabile il lutto per l’assassinio di Malpensa. Un vero schiaffo alla presenza straniera. Ma c’è ancora la speranza di ottenere la moratoria triennale.

E non si tratta solo del ‘Maiolo pensiero', visto che anche il presidente della Camera della Moda, Mario Boselli, ha espresso la sua preoccupazione nel presentare il calendario delle sfilate a Milano. Perché si passa da 350 a 180 voli, con l'eliminazione di rotte come Mumbai, New Dehli e Shanghai. Insomma, una rinuncia ai mercati nuovi, su cui si dovrebbe invece puntare. 

Al punto che, la prossima Milano Moda Donna potrebbe essere ricordata come l’ultima democraticamente raggiungibile.

 

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