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Mat Zucker
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Otto regole per il digital

30/01/2008

Che il digitale abbia sfondato è fuori discussione. Oggi la maggior parte di aziende e brand sa che deve crederci, dedicando parte dei loro investimenti alla conquista del popolo della rete. Trovandosi così alle prese con la scelta dell’agenzia cui affidarsi e, troppo spesso, con il problema di non sapere come impostare la reciproca collaborazione. Ecco perché youmark ha chiesto a Mat Zucker di raccontare le sue ‘istruzioni per l’uso’, ossia i suoi 8 consigli d'autore.

Perché non basta dire digitale. Alla base di un buon lavoro, infatti, c’è anche un motto. ‘Patti chiari e amicizia lunga’, nel senso che occorre per prima cosa sapere cosa fare e dire per ottenere il massimo dalla propria agenzia. Per il successo, poi, anche il digitale deve essere strategicamente creativo.

1) Pretendere di sapere qual è l’idea. Troppo spesso, infatti, la tecnologia viene venduta per idea, ma non è così. Ecco perché, nonostante non sia semplice esprimere i concetti che verranno veicolati, pretenderlo è un ottimo punto di partenza. Quante volte davanti a presentazioni di progetti digitali si vede il cliente perplesso perché non capisce qual è la grande idea sottostante? 

2) Farsi mostrare l’idea. Nel digitale, infatti, molta della ‘magia’ sta proprio nella realizzazione e, sino quel momento, il più delle volte è difficile intuirla. Per questo è fondamentale discuterne non solo con chi ha avuto l’idea del progetto, ma anche con chi avrà la responsabilità della sua realizzazione. Spendendo del tempo e denaro in più per farsi costruire un prototipo del progetto prima di scegliere. E’ solo così che se ne capiranno le sfumature. 

3) Essere chiari sulle priorità. Se è vero che al digitale si ricorre maggiormente per ottenere risposte immediate, altrettanto rilevanti possono essere obiettivi di awareness. L’importante è che l’agenzia lo capisca chiaramente, così da tarare il tiro. 

4) Aiuta l’agenzia a capire. Qui il brief di pochi paragrafi non basta. Il digitale ha bisogno di contenuti, deve sapere tutto, su marchio, prodotto, posizionamento, obiettivi, finalità. 

5) Credere nel potere espressivo del brand. Nel digitale, infatti, è fondamentale essere disposti a cambiare, perché la rete è un mondo veloce e i marchi, per viverci, devono essere resi vivi. Di qui la necessità di rivedere logo, colori, così come tuti gli elementi di brand identity 

6) Non pensare che l’advertising sia il  brand. Occorre essere aperti e pronti a cambiare idea, considerando tutte gli aspetti della nuova era della comunicazione. Perché anche il digitale può costruire un brand. 

7) Preparati a dare un valore al digitale. Nonostante nel passato, anche recente, sia sembrata una disciplina da improvvisare negli scantinati di casa propria, va ricordato che oggi chi vale inizia a farsi pagare profumatamente. 

8) Organizza la tua struttura. ll web, infatti, non è controllabile come lo erano le campagne stampa e tv. Qui entrano in gioco le dimensioni della rete, nonché la facilità con cui lo stesso consumatore interagisce e partecipa alla creazione stessa dei contenuti. Per questo occorre poter contare su persone dedicate, ma soprattutto preparate a questa nuova sfida.

Chi è Mat Zucker
Vp executive creative director di Agency.com, New York, è a capo di un reparto creativo di circa 30 art director, copywriter, designer, architetti informatici e sviluppatori.Tra i suoi clienti nomi come British Airways, Del Monte Foods, E-Trade and LG Electronics.

 

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