Filippo Manetti/ Ied: desing a tutto tondo
07/01/2008
L’80% dei ragazzi ritiene di avere talento, meglio, capacità creative inespresse. A dirlo è ‘un’inchiesta privata’ che lo Ied ha svolto tra i suoi oltre 9.000 studenti worldwide, come a youmark racconta Filippo Manetti, direttore marketing Italia e Spagna Ied. Ma di tutti questi creativi ce n’è veramente bisogno?
L’idea di chiacchierare con Manetti parte proprio da questa curiosità. In un mondo in cui tutti sognano un lavoro che permetta di imporre la propria visione al mondo, in un conteso italiano che tanto lamenta la non presenza di giovani in posizioni di rilievo, in una realtà di crescente collaborazione tra formazione e aziende, come si colloca una scuola come lo Ied, per sua natura chiamata a realizzare le aspirazioni ancora inespresse di tante velleità?
Di certo le cifre lasciano ben sperare, con oltre 9.000 studenti a frequentare le sedi del suo network nel mondo (Italia, Spagna e Brasile, con prossima apertura a Buenos Aires). Ben il 90% dei diplomati ai corsi triennali, poi, trova lavoro nel giro di sei mesi, grazie al talento e alla capacità di sfruttare le opportunità relazionali che la scuola offre.
Con essa, infatti, collaborano circa 200 aziende, per la realizzazione di progetti di diversa natura, contestualizzando la filosofia del saper fare, che nel ’66 ispirò Francesco Morelli a fondare questo istituto. Moda, design, arte visiva, comunicazione, in una fertilizzante contaminazione tra temi e territori, potendo le esperienze di studio svolgersi alternativamente in ognuna delle differenti sedi, entrando nel vivo delle specificità locali.
In una identità allargata del design, non solo materiale, ma anche immateriale, dei servizi, quale sistema complesso applicabile a più livelli. Così, a Madrid, proprio lo scorso dicembre, si è concluso un laboratorio creativo voluto da Canal Plus, coinvolgendo i migliori studenti dei diversi ambiti disciplinari, alla ricerca della prossima evoluzione strategica del brand, con la definizione di nuovi concept di palinsesto. Che restano ‘top secret’, trattandosi di risultati sponsorizzati dalla stessa azienda. E non è che uno dei numerosi progetti in essere. Per la moda, ad esempio, l’appuntamento è il prossimo settembre con la sfilata italiana dei migliori talenti al ‘My Own Show’ 2008, la cui presidenza di giuria spetta a Franca Sozzani.
Insomma ‘talento’ quale leit motive, quale anima ispiratrice dell’inizio, non solo del successo del poi. Almeno a giudicare dalle barriere all’accesso. Talvolta oggettive, basate, dunque, su lavori effettivamente già realizzati dagli aspiranti studenti, come accade per l’iscrizione ai master di ricerca, talvolta motivazionali, ossia derivanti da un colloquio attitudinale mirato a identificare le capacità creative, anche se ancora inespresse.
Ma anche economiche, ci viene da aggiungere, visti i prezzi di questa formazione. Manetti, però, ci rassicura, nel 2007 sono state 500 le borse di studio erogate e Jurgen Faust, nuovo direttore didattico, in sintonia con l’attività dell’Associazione Francesco Morelli, promette di rinforzarne la politica nei prossimi anni, in nome della qualità dell’esperienza Ied.
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