Mobile internet, boom di content and app
11/06/2012
Nuove opportunità di business per tutti (grandi e piccole imprese, singoli sviluppatori, over the top e telco) arrivano dai nuovi paradigmi del mobile internet e mobile apps: nel 2011, infatti, i ricavi generati dal download di app quasi raddoppiano e le vendite di contenuti tramite mobile web agli utenti smartphone triplicano.
Queste le dinamiche delineate dalla ricerca dell'Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps, promosso dalla School of Management del politecnico di Milano in collaborazione con l'Ict Institute e il Mef - associazione internazionale contenuti e commercio mobile presentata oggi durante il convegno ‘Mobile Internet&Apps: è boom’ ospitato al Campus Bovisa del politecnico di Milano.
Nel 2011 Il mobile internet (ovvero la spesa degli utenti in connettività dati da cellulari e smartphone) ha registrato un +52%, superando quota 800 milioni di euro e per il 2012 si preannuncia un trend di crescita quasi analogo. Mobile internet in aumento, dunque, grazie a ricavi generati da tariffe flat (+88%) che arrivano a pesare poco meno della metà del mercato complessivo, mentre continua comunque anche la crescita dei ricavi da tariffe pay per use (+30%).
Il mercato dei mobile content&apps (pay e advertising) torna a crescere del 4% nel 2011, dopo tre anni di contrazione, arrivando a quota 530 milioni di euro, con un aumento del 15% previsto per il 2012. A farla da padrone sono i ricavi pay: quasi il 90%, infatti, deriva dalla vendita di mobile content e app al consumatore finale e il restante 10% dalla pubblicità per contenuti free.
Il mercato dei mobile content&apps a pagamento è stabile nel 2011, per effetto di due dinamiche contrapposte: da un lato, un calo dei contenuti più tradizionali (come loghi e suonerie, sms informativi in abbonamento, televoting), dall’altro un esplosione della vendita di mobile app scaricate dagli application store (+89%) e di contenuti veicolati tramite il mobile web agli utenti che possiedono uno smartphone (+200% circa).
I contenuti che maggiormente trainano la crescita sono i giochi (+44%), grazie soprattutto ai risultati ottenuti sugli application store, ma anche a un aumento delle vendite tramite il mobile internet. Crescono con tassi interessanti anche musica (+39%) e video e (+30%), anche se continuano ad avere un peso ancora limitato sul mercato complessivo.
A livello di sistemi di pagamento, domina il credito telefonico. Nonostante la crescita del mondo application store, l’85% del mercato rimane nelle mani degli operatori telefonici, che abilitano la vendita di contenuti tramite il conto telefonico. Anche il mobile advertising ha registrato una crescita cospicua nel 2011 (+50%), raggiungendo quota 56 milioni di euro, un valore che ci si attende raddoppi nei prossimi due anni, arrivando a pesare quasi il 10% del totale mercato della pubblicità su internet. In termini di formati pubblicitari, crescono a tre cifre gli investimenti in display advertising all’interno di applicazioni e mobile site e in keyword advertising.
Focalizzando l’attenzione sul mercato delle mobile app scaricabili dagli application store, si registra un raddoppio in valore assoluto nel corso del 2011, per un valore complessivo di 75 milioni di euro. Anche in questo caso si tratta prevalentemente di ricavi pay (circa l’85%), mercato in cui ha giocato un ruolo determinante la crescita dei ricavi da in-app billing. A guidare la classifica delle 50 applicazioni più redditizie (ovvero quelle che generano maggiori ricavi a pagamento, sia sotto forma di pay per download che di in-app billing) sia su app store che su Google play sono i giochi, con un peso di oltre il 50%.
Sono poche (intorno al 10%) le realtà italiane che riescono a entrare nella classifica delle top 50 app più redditizie, ma tra queste ci sono anche giovani sviluppatori indipendenti e start-up che hanno compreso come sfruttare al meglio gli application store e hanno ottenuto risultati significativi dal lancio delle proprie applicazioni (con ricavi pari a diverse migliaia di euro al mese, prevalentemente dalla vendita di applicazioni e/o in app-billing).
Relativamente al modello di ricavo, su entrambi gli store è cresciuta in maniera significativa la componente di applicazioni free con in-app billing (arrivata, ad esempio, a pesare su app store il 49% a maggio 2012 rispetto al 17% di dodici mesi prima). Da una indagine condotta in collaborazione con Doxa, emerge che il 31% degli utenti che usano applicazioni ha meno di 5 app, il 34% tra 6 e 20 e il 35% oltre 21. In particolare, gli utenti Apple hanno mediamente 52 applicazioni contro le 30 degli utenti Android.
Gli utilizzatori sono per la maggioranza uomini (60%) e hanno prevalentemente tra i 25 e 44 anni (62%). Le categorie di applicazioni maggiormente utilizzate sono quelle social e di community, seguite da quelle pensate per la mobilità/in viaggio, dalle applicazioni di utilità e produttività personale, dai giochi e, infine, dalle news. Quasi un terzo delle app possedute viene usata almeno una volta del mese e circa il 20% ogni settimana.
L'edizione 2012 dell'Osservatorio è stata realizzata con il supporto di 3 Italia, D2, Doxa, Gaia Reply, Gruppo 24 ORE, Gruppo Editoriale L'Espresso, Mag Consulenti Associati, Neomobile, Qualcomm, Rai - Sipra, Rcs Media Group, Seat Pagine Gialle, Telecom Italia, Vodafone Italia, Wind Telecomunicazioni, AssoCsp - Associazione dei Content Service Providers, Buongiorno, comScore, F-Secure, Infobip, Rti Interactive Media.
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