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Ariston Thermo: 2011 da record. Nel 2012 +40% in comunicazione. Il 50% sul web. La tv per gli Rds

27/03/2012

Sta per rapid developing country. Che peraltro non contano strategicamente tutto, la vecchia Europa, infatti, vale altrettanto (60% del business). Affrontando i due mercati con strategie diversificate. Anche in merito al cosa e come comunicare. Perché, fatta salvo il fil rouge dell’italianità del design, sino a ieri il vecchio continente parlava b2b, mentre gli emergenti consumer. Sino a ieri. Oggi l’obiettivo ovunque diventa intercettare l’utente finale, seppur consci trattasi di cambiamento lento e per gradi. Non a caso si è di recente chiusa la gara creativa che ha visto DLV BBDO acquisire quale hub internazionale (soprattutto per Cina, Vietnam, India, Romania, Italia, Russia, Svizzera) i 40 milioni (alla comunicazione l’azienda destina il 3% del fatturato. Nel 2011 l’Ebit è stato pari a 80 milioni di euro, crescendo del 25% sul 2010, con utile di 45 milioni, il 50 % in più. E la cassa a +50 milioni) di budget 2012 (pianifica OMD Roma). Definendo proprio in questi giorni tempi e modi di intervento. Di sicuro, comunque, la tv sarà solo per Cina e Romania, mentre nel nostro paese ben il 50% andrà sul web (dai siti alla definizione di una strategia social. Sempre su consulenza e creatività DLV BBDO, mentre alla realizzazione pensa Websolute). 

Senza dimenticare l’importanza degli investimenti in ricerca e sviluppo. Nell’anno passato 55 milioni, il 5% del fatturato. Qui sta infatti il segreto del successo di questo business. Quanto mai attuale per risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Il 30% dei consumi energetici, infatti, è assorbito dal comfort termico, contro il 31% dei trasporti, il 28 dell’industria e l’11 sotto il cappello ‘altro’. Tanto che se l’Europa sostituisse tutti gli impianti esistenti (Ariston Thermo Group entro il 2020 avrà l’80% del proprio business nei mercati maturi a energie rinnovabili e ad altissima efficienza energetica) con i nuovi sistemi oggi esistenti, i consumi scenderebbero del 35%. Equivarrebbe a far scomparire 85 milioni di auto. 

Certo, serve un’ottica di lungo. E chi meglio della visione imprenditoriale può permettersi di contestualizzarla? Tra le leve differenzianti, infatti, qui il 76,5% del capitale resta in mano alla famiglia Merloni. Seppur credendo nella necessità di diffondere cultura manageriale (sono 6700 i dipendenti, equamente divisi tra operai e impiegati/dirigenti), come dimostra la nomina dell’ad Aldo Bisio

Ieri, a Milano, in occasione della conferenza stampa che ha presentato risultati di bilancio e le strategie dell’azienda, al microfono di youmark Paolo Merloni, Giorgio Scaloni e Stefano Ranghieri, rispettivamente presidente, strategic marketing director e corporate marketing & media relations manager, Ariston Thermo Group.

 

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