Cayenne: l’ombrello strategico
03/12/2007
L’obiettivo primario della pubblicità è vendere. Anche se poi sono così tanti i fattori che su quel dato incidono che si opta per valutare altri elementi, tra cui ricordo e awareness. Non a caso il giusto modo per pensare alla comunicazione oggi è ragionare strategie ombrello, adattabili a tutti i media, dall’adv alle promozioni, dal web agli eventi. Che continuano a mostrare la loro forza, divenendo, assieme alla regolamentazione delle gare pubbliche, priorità di lavoro per AssoComunicazione. Lo ha detto a youmark Peter Grosser, amministratore delegato Cayenne e presidente in AssoComunicazione della Consulta della Pubblicità.
In estrema sintesi: oggi la comunicazione di aziende, prodotti e brand, deve essere in primo luogo tradotta in una strategia ombrello, declinabile e adattabile a ogni media. Ne conseguono diverse basilari implicazioni. Tra cui spicca la necessità che l’agenzia competa su più livelli, al punto che, come Grosser sottolinea, lo stesso media torna a essere elemento fondamentale, in quanto strettamente connesso al messaggio. Perché chi lo idea non può prescindere dall’identificare i modi migliori per diffonderlo. Non a caso, la separazione dei ruoli non ha fruttato i benefici attesi, anzi.
In quest’ottica, dunque, la strategia si riappropria del suo valore di fulcro, da cui tutto il resto discende. Anche i nuovi media, dal web alla mobile tv, altro non sono che tools, in cui certamente credere, ma a cui attribuire il giusto peso. Di mezzi, di modi in cui il messaggio, l’idea, possono essere veicolati, ognuno imponendo regole precise, ma non certo di fini.
E’ allora vero che per ottenere le migliori sinergie, più efficace è ‘raggruppare’ le diverse specializzazioni sotto la stessa sigla. Strada già pianificata da Cayenne. Dopo aver creduto che l’indipendenza avrebbe maggiormente enfatizzato le peculiarità specifiche, infatti, oggi non ha dubbi sulle maggiori potenzialità dell’integrazione. Come dimostra l’annunciato trasferimento nella nuova sede, dove confluiranno tutte le funzioni, dal digitale, che da Wasabi diventa Interactive Cayenne, al media, alla new entry dedicata agli ‘eventi’.
Comparto che, peraltro, vedrà impegnata anche AssoComunicazione. Di recente costituzione, la Consulta degli Eventi già conta sei agenzie iscritte. Con obiettivi di crescita, in linea con gli andamenti positivi degli stessi investimenti di settore. Come Grosser specifica, infatti, gli eventi entrano nell’era strategica. Non più semplici occasioni per incontrare il pubblico di riferimento organizzando serate a tema, quanto ulteriore mezzo per comunicare una precisa strategia.
Sul fronte delle gare pubbliche, invece, il lavoro è appena iniziato e assieme a Grosser vede impegnate Daniela Greco e Giovanna Terzani. Non si tratta di un compito da poco. Vista l’ampiezza della normativa coinvolta, che si estende alla dimensione europea, si tratterà di un percorso sicuramente lungo. Ma, come successo per quelle private, alla fine si arriverà al dunque.
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