Sei in: Youmark > Rubriche > Nice to meet You
rss

M&C Saatchi: organizzazione piatta. No al dumping. Sì a far guadagnare i talenti. Flessibili

19/01/2012

Break even dal primo anno, il 2010. Crescita di profitto a due cifre nel 2011, obiettivo +30% nell’anno in corso. Di cui il 75% imputabile all’incremento del contributo dei già clienti, il resto al new business (già acquisiti a fine 2011 Autogrill, Menarini e Pepsi). Il tutto grazie a un mix di fattori. Sicuramente c’entra lo stesso suo nome (meglio brand perché tale a tutti gli effetti questa agenzia si considera puntando pure all’offerta di una propria proposta di contenuti, come vuole la più contemporanea interpretazione del comunicare). Se non altro perché rende nero su bianco la fiducia di un parere blasonato come quello dei fratelli Saatchi, che in Italia hanno scelto proprio questo team per operare. E comunque perché ha aperto le porte a gare forse inaccessibili a chi inizia da zero (Sky in testa, cliente che oggi impegna stabilmente venti persone).

Tanto che la soddisfazione è proprio quella di non essersi dovuti accontentare di un portafoglio da new entry, conquistando in breve tempo spender che fanno notizia (ricordiamo anche Samsung e il lavoro fatto per il Galaxy Nexus, piuttosto che Genertel, Parmareggio (a breve uscirà pure il nuovo film), Leroy Merlin, Discovery Networks, Ariete, Maire Tecnimont, Humanitas, Fastweb e Ferrero).

Ma, network a parte, il forte sta pure nella formula. Un’organizzazione piatta (impattante sul contenimento dei costi, ma senza mai sbracare in tema di remunerazione) che ha potuto scegliere il meglio delle professionalità per crescere (oggi sono 55 le persone che qui lavorano). Probabilmente aiutati anche dalla crisi occupazionale in atto (nel 2012 si stima un -25%) che ha ‘liberato’ talenti innescando in ognuno un meccanismo di virtuosa flessibilità. Che non significa ‘sfruttamento’, quanto capacità di ridare valore alle differenti professionalità. Anche ricorrendo alla forza che collaborazioni win to win sanno generare. Indubbio, infatti, che la pubblicità deve tornare a far guadagnare la gente per essere ancora un mestiere allettante, dunque per autogenerare valore, qualità.

Un pensiero che si ripercuote pure nel modo di intendere come interagire con questo mercato. A partire dalle gare, dove riluttanti a qualsiasi forma di dumping, si punta il dito su chi predica bene e razzola male. Tanto che oggi si sta ragionando una possibile entrata in AssoComunicazione. Convinti che ognuno debba fare la sua parte per il bene di tutti. E che da soli vincere la battaglia sarebbe duro.

Come al microfono di youmark raccontano Carlo Noseda, managing partner, Vincenzo Gasbarro e Luca Scotto di Carlo, creative partner, e Silvio Meazza, interactive partner M&C Saatchi, mostrando anche la loro nuova sede, a Milano, in viale Monte nero 76.

 

guarda tutti i Nice to meet You


Giorno Settimana Mese