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Per Weber Shandwick e Forbes Insight essere social è diventato imperativo

10/11/2011

Essere social è oggi un imperativo per tutte le marche. Se da un lato molti stanno già cavalcando la rivoluzione digitale, dall’altro c’è ancora parecchio da lavorare per costruire brand con identità sociali distintive. E’ quanto attesta una nuova ricerca condotta a livello globale da Weber Shandwick in partnership con Forbes Insights. ‘Socialising your brand: a brand’s guide to sociability’ offre ai brand e ai responsabili comunicazione un punto di partenza per sviluppare le loro best practice nel creare brand veramente sociali. La ricerca è stata condotta su un panel di 1897 senior manager di grandi aziende in Nord America, Europa, Africa, Medio Oriente, Asia e America Latina.

Il campione intervistato ritiene che la socialità in rete contribuisca sempre di più alla reputazione complessiva delle marche, dal 52% di oggi, fino alla stima del 65% per i prossimi tre anni. La maggior parte del panel però (84%) ammette che la socialità del proprio brand non raggiunga ancora standard d’eccellenza, nonostante il fatto che quasi tutti (87%) dichiarino di avere una strategia social. Lo studio rivela che essere un world class social brand significhi interagire con le audience e saper creare un contenuto originale in grado di migliorare l’esperienza interattiva, andando oltre la semplice comunicazione di news, accordi o eventi.

I world class brand intrattengono gli utenti e sviluppano con loro legami sulla base di passioni condivise e comuni, dimostrano interesse per quello che dicono le loro audience e ascoltano i loro feedback. Un eccellente livello di socialità dipende anche dall’efficienza dell’intera organizzazione nel comunicare la personalità della marca attraverso tutti i canali. Ma essere sociali significa anche che i brand manager devono essere preparati ad accettare i rischi che emergono nell’avventurarsi in questa nuova era di customer engagement. La maggior parte dei manager intervistati ritiene che i benefici derivanti dall’utilizzo dei social media siano superiori rispetto ai rischi che si corrono.

Tra i benefici annoverano un’accresciuta fedeltà nel consumatore, innalzamento della brand recognition, individuazione di nuovi e potenziali clienti e miglioramento del servizio al cliente. Lo studio mostra relativamente poche differenze di comportamento tra i vari continenti. Weber Shandwick e Forbes Insights ritengono che questo sia dovuto in primo luogo alla globalità del fenomeno e, sebbene alcune zone risultino più sviluppate a livello tecnologico di altre, per tutte si prospettano le stesse opportunità e le stesse sfide su come usare i social media per entrare in contatto con i propri advocate in maniera attiva.

 

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