Manolo Maffeis/Centax: per esserci più che per business
20/11/2007
Approda anche in Italia Boober, un marketplace online dedicato a domanda e offerta di finanziamento tra privati. Insomma, una e-bay del credito al consumo, intenta a conquistare anche il nostro mercato in piena era peer to peer. Non senza perplessità, perché gli italiani che ‘spendono in rete’ non sono ancora molti. Ne parla a youmark Manolo Maffeis, direttore generale Centax.
Partiamo dagli obiettivi. Quelli di Centax, che per ‘mission’ ricerca servizi innovativi. Non a caso, in partnership con l’olandese Boober, da martedì scorso ha lanciato in Italia www.boober.it , nuova piattaforma web in cui il credito al consumo viene richiesto ed erogato attraverso uno scambio a base d’asta fra privati.
“Un business di nicchia, indirizzato - come racconta Maffeis - a un consumatore all’avanguardia, che ha una certa confidenza con internet e con l’home banking, dai 23 ai 50 anni di età, uomo, con una buona disponibilità di reddito”.
Al contrario di quanto verrebbe da pensare, infatti, la richiesta di finanziamento non è più, o solo, per necessità. Almeno non nelle abitudini di paesi quali Uk e Usa, maestri in fatto di tendenze, per i quali è diventato uno strumento per gestire in modo più tranquillo i personali flussi finanziari.
Ma siamo sicuri che il mercato italiano sia altrettanto in grado di recepire un servizio di questo tipo?
“Si tratta di un business in prospettiva. Oggi il mercato non è ancora maturo al punto da garantirne il successo. Ma lo diverrà, perché internet è il futuro. Avrebbe già potuto esserlo dopo il boom del 2000, ma si esagerò con le aspettative. Oggi, invece, rappresenta una via senza ritorno. Per Centax è importante posizionarsi strategicamente in internet. Coscienti si tratti di un mercato di nicchia, in grado, però, di rafforzare il nostro brand”.
Esistono esperienze estere già collaudate?
“In Uk e Usa già da anni si fa ricorso al mercato privato, in rete, relativamente ai finanziamenti. Tanto che si sono raggiunti numeri importanti. Non si tratta di sostituirsi agli istituti di credito, semplicemente di offrire un’opportunità in più. Anche perché in genere la richiesta di prestito crea reticenza, vergogna. Online è possibile farlo anonimamente, attraverso un nick name di invenzione”.
Ossia?
“L’importo finanziabile va dai 2 ai 10mila euro, per una durata da 6 a 60 mesi. L’iscrizione è subordinata alla nostra valutazione dello stato di solvenza, cui segue l’assegnazione di un indicatore di rischio. Dopodiché è l’interessato a definire il tasso di interesse che è disposto a riconoscere”.
E dove sta il guadagno?
“Chi ottiene il finanziamento ci riconosce una commissione da 1,5 al 3%, in base al suo indicatore di rischio, che viene pagata contestualmente all’erogazione. Al finanziatore, invece, spetta il 10% quota interessi. Considerando che oggi in media un conto corrente rende l’1-1,5%, qui si ottiene l’8-10%, sempre a seconda del valore dell’indicatore di rischio della controparte”.
Quanto fattura complessivamente Centax, quanto spende in comunicazione e quali i suoi partner per questo tipo d’attività?
"Raggiungiamo i 19 milioni di euro. Spendiamo pochissimo in comunicazione, anche in considerazione della nostra tipologia di attività e di clienti. Non a caso sono in pochi a sapere esattamente quello che facciamo, eccezione fatta per i 150.000 punti vendita convenzionati. La nostra, dunque, è più una comunicazione btob, diretta, sul territorio. L’unica agenzia con cui collaboriamo è Conca Delachi, per le relazioni pubbliche. Perlopiù press day, o incontri one to one con la stampa. Per www.boober.it , invece, stiamo studiando delle azioni via internet".
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