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Stillacci: fiero degli Adci Awards. Agenzie fate corpo. Manager alla Ferrarelle non sono capaci

23/05/2011

Riferendosi all’impossibilità di chiudere con un nulla di fatto una gara che ha visto sfilare il lavoro di cinque agenzie. “Significa che il marketing manager di quell’azienda non sa fare il suo lavoro”, è stato, infatti, il commento di Andrea Stillacci, sabato intervistato da youmark a Milano, in occasione della sua presidenza degli Adci Awards 2011. Sull’esito dei quali non ha potuto sbilanciarsi, se non per complimentarsi con il clima collaborativo e costruttivo creatosi. Con tutti i giurati concentrati esclusivamente sul lavoro creativo, evitando che cordate, invidie e giochetti potessero drogare l’esito delle votazioni. 

Arrivando a definire pochi premi, con selettività, evidenziando quanto può farsi notare anche all’estero, piuttosto che incarnare a meraviglia mood e contesto italiano. “Ho trovato un ambiente molto diverso da quanto emerge dalle sterili polemiche che spesso si leggono sui blog. E’ ora che le agenzie italiane imparino a fare corpo per cambiare un sistema malato che non fa il bene di nessuno e che, così com’è, appiattisce verso il basso, facendo percepire eccellente ciò che è appena sopra il mediocre”. 

Ovviamente portando la sua esperienza francese a paragone. Avendo lì vissuto sia i panni di co-president and chief creative officer di un’agenzia come Grey Paris, che quelli di imprenditore. Un anno fa, infatti, fondò la sua Herezie, con oggi undici clienti acquisiti, da Chevrolet a Essilor, da Unilever a Cofidis, 3,5 milioni di fatturato, 25 persone. Stagisti remunerati al minimo a 800 euro, oltre buoni pasto e ticket per i mezzi pubblici. Nessun account, solo creativi, planner e producer, per massimizzare il valore aggiunto. 

E la differenza, ne è certo, sta nelle regole. Che se fissate, condivise e rispettate, garantiscono credibilità a tutto il comparto. Ribadendo come un episodio alla Ferrarelle in Francia non sarebbe mai potuto succedere. Perché gli advisor non l’avrebbero permesso (lì le gare si svolgono per la maggior parte sotto la loro consulenza) e le stesse agenzie non avrebbero accettato. Anche in riferimento ai rimborsi, poi, nella maggior parte dei casi sono contemplati. Nell’ordine dei 3-6-10.000 euro. Inutile negare, infatti, che quando i banchetti sono gratis ci si abbuffa. Anche se non si aveva fame.

 

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