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Berlusconi racconta i come per ‘farcela’

30/10/2007

A dare consigli un ‘maestro d’eccezione’. Le regole per il successo, infatti, sono firmate dall’onorevole Silvio Berlusconi. Così come dalla sua voce espresse in un momento della serata dedicata al ventesimo compleanno del Master Publitalia ’80 . Di cui lo stesso Berlusconi ha premiato studenti e professori. Anticipando la novità del Master dell’Università del pensiero liberale.

Un’idea che si concretizzerà già il prossimo settembre, potendo contare su relatori del calibro di Tony Blair, Bill Clinton, Josè Maria Aznar. Che terranno corsi settimanali o mensili ai circa cento giovani italiani e stranieri ammessi in base all’eccellenza. La location, un parco di 380.000 mq in Brianza, ex sede di istituti bancari e già allestita con aule computerizzate e 135 stanze per il campus.

Ma torniamo alle regole.
1) tanto lavoro
2) poco sonno. Dice che a lui l’allenamento l’ha portato ad appena tre ore per notte. E che fa benissimo
3) idee chiare
4) traguardi ambiziosi
5) collaboratori amici. Nel sacrificio, se c’è piacere è più facile
6) non deludere mai nessun interlocutore. Dunque, rispetto per tutti, capacità di mettersi nei panni degli altri
7) voglia di innovare. Sapere che in qualsiasi settore si ‘entri’, può essere cambiato
8) ogni situazione negativa può essere trasformata in opportunità
9) capacità di improvvisazione
10) velocità di reazione. Brillantezza
11) non adagiarsi sulle cose che sono state decise
12) circondarsi di persone capaci. Il peggiore errore sarebbe scegliere collaboratori mediocri per paura di poter essere ‘adombrati’ dai bravi. Insomma no agli ‘yes man’

Poi, siccome “la lingua batte dove il dente duole”, Berlusconi ha colto l’occasione per parlare di politica. Intanto, sottolineando che lo rifarebbe. Seppur da imprenditore sente il disagio di un mondo in cui non vale la parola data e tanto meno l’amicizia. E dove al posto dell’azione e della cultura del risultato, si mira a ‘dichiarare’, a presentare programmi. Non a caso, sottolinea, Prodi è  sceso al 22% di preferenze.
Infine, sempre attuale l’idea del partito unico. E se Veltroni lo convocasse andrebbe a sentire cos’ha da dire.

 

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