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Richard Watson: la migliore via per predire il futuro è inventarlo

17/12/2010

Per l’Italia, ad esempio, lo si pensa ‘piccolo’ e di ‘lusso’, sottolineando come la passione che caratterizza la nostra realtà produttiva si esprima soprattutto in ordine ai due assi, alto di gamma, dal cibo al fashion, e piccole dimensioni. Sperando che le nostre pmi sappiano domani ottenere quella rilevanza globale che meritano. Attenzione, invece, alla Cina, perché dietro un’economia che tira, si nasconde il rischio di un sistema bancario che non sempre convince, di un inquinamento galoppante, di un disequilibrio demografico a svantaggio delle donne. In generale, comunque, il futuro di tutti ruoterà intorno a opportunità e pericoli insiti in 5 fattori definiti chiave: cambiamenti demografici, connettività globale, Brics (Brasile, Russia, India e Cina), ambiente e tecnologie Grin (genetica, robotica, informatica e nanotecnologie). Ne è convinto il futurologo e scrittore Richard Watson, invitato lo scorso lunedì a Milano da FutureBrand per approfondire come e perché. 

In sintesi. In primo luogo la società diventerà sempre più vecchia. A trainare saranno gli anziani, ricoprendo posizioni di potere, raggiunte più in là nel tempo. Il tutto non solo a causa dell’aumento della longevità, ma pure della diminuita fertilità. Che significa bambini super protetti e fulcro delle spese di una famiglia che finanziariamente allarga il campo d’azione, pensando spesso i nonni anche a nipoti e discendenti. Il rapporto con i media cambia, trasformandosi da consumo a possesso, quali case da abitare. Accento sui consumi che migliorano le condizioni di vita, gli antiage, ma anche tutti i brand dedicati agli aver 55. 

La connettività si farà globale, favorita da smartphone e tablet. Cresce la trasparenza, ma soffre la privacy. Le informazioni si legano sempre più strettamente ai luoghi, con la georeferenziazione a disegnare la nuova frontiera del comunicare, unitamente alla mobilità, con il cellulare a farsi device eclettico, sempre più utilizzato anche per i pagamenti. Inevitabile il passaggio delle organizzazioni da chiuse ad aperte. Muoiono i brand statici, seppur la dinamicità agli stessi pagare il rischio di attentati alla reputazione. 

Brics, la direzione del potere finanziario internazionale sta già cambiando. Con esso si modificano, aumentando, le opportunità di mercato, seppur di contro altrettanto succederà al protezionismo locale. Assisteremo alla nascita di nuovi brand Brics, che parteciperanno alla competizione globale. Tutto sarà o lusso o veramente low cost. 

Environment, parola d’ordine adattamento. Puntando sempre più sul green per non estinguersi, oltre che temendo gli impatti di un costo del petrolio alle stelle. 

Infine, tecnologie Grin. Significherà un internet 3.0, sicuramente web semantico. Mobile, sensoriale, da toccare, sentire, vivere. Per una tecnologia che entra nelle cose, informandole delle performance richieste, su misura. Il retail sarà sempre più on line, con brand che si virtualizzano e personalizzano, anche nel mass market.

 

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