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foto Stefania Giorgi
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Lorenzo Marini apre le porte della sua casa (dove non entra nessuno)

02/12/2010

Il nuovo numero di 'Hachette home', da ieri in edicola, dedica a Lorenzo Marini un articolo di Candida Zanelli (foto Stefania Giorgi, testi Danilo Ascani). Dodici pagine in cui il pubblicitario ha accettato di mostrate la sua casa su due piani nel centro di Milano. Il bianco fa da padrone, perché a suo dire e contrariamente all'apparenza, celebra la presenza di tutti i colori. E' attesa, come un foglio bianco, luogo dove tutto può accadere. Lasciando al nero gli spazi per il contrasto. 

Marini, architetto, ha trasferito in questi 180 mq quella che è anche la sua visione della comunicazione, fatta di rigore, linearità, razionalità. "Procedo per sottrazione, credo in un'idea forte, unica", ci racconta. Una casa dove si cucina poco ("vivo nei ristoranti", e il piano, fuochi e lavandino in cristallo lo confermano), non si organizzano feste, non si ricevono amici e clienti ("non entra mai nessuno perché è il mio nido"). Tutto rigorosamente Made in Italy  perché "abbiamo le cose più belle, inutile comprare quelle prodotte all'estero".  Con una ricercata attenzione al dettaglio, ai particolari. Che sono anche una ghirlanda di fiori appesa alla porta di ingresso - bianca ovviamente - fatta a mano perché in commercio non esisteva e un grande vaso di vetro con palle trasparenti al suo interno nell'ingresso. Qui il Natale si aspetta così.

 

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