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E-mail, ecco i nuovi trend. Li svela una ricerca

27/10/2010

Un utente sempre più attratto dal mobile, che fa e-commerce, sa gestire con dimestichezza numerose caselle di posta elettronica, accedendovi da diversi device, ed è in grado di riconoscere e neutralizzare la posta indesiderata, ma anche di condividere con amici sui social network le segnalazioni interessanti provenienti dalle newsletter a cui è iscritto. 

Sono alcuni dei trend che emergono dall’edizione 2010 dell’European E-Mail Marketing Consumer Report, ricerca sulle abitudini di utilizzo della posta elettronica nei ‘big five’, i cinque maggiori Paesi europei, realizzata per il terzo anno consecutivo da ContactLab. L'indagine è arricchita quest’anno da due focus su social network e e-commerce ed è stata effettuata attraverso interviste a un panel di oltre 4.800 individui (825 in Italia) statisticamente rappresentativo dei 143,5 milioni di utenti internet dei 5 Paesi (24,8 milioni in Italia) per età (21% 18-24 anni, 23% 25-34 anni, 24% 35-44 anni, 19% 45-54 anni, 14% over 54) sesso (54% uomini, 46% donne) e frequenza di connessione alla rete (78% alta frequenza, 22% bassa frequenza). 

La maggior parte degli utenti internet europei (35%) utilizza due caselle di posta elettronica, seguita da un 32% che ne utilizza una sola e da un 20% che ne utilizza tre: la media è di 2,3 caselle a testa, pari a 330 milioni di caselle in totale (62 milioni in Italia). Largamente prevalente (61%) fra le motivazioni per cui si usa più di una casella di posta è la necessità di differenziare i propri indirizzi e-mail a seconda del loro uso, per esempio quello privato da quello di lavoro, ma c’è anche chi (23%) crea caselle che non contengono il proprio nome per motivi di privacy, soprattutto in Germania (34%) e in Francia (29%).

Fra i grandi domini e-mail internazionali, nei cinque paesi interessati dalla ricerca prevale di gran lunga Hotmail/Msn. Ha almeno una casella di posta elettronica con questo operatore il 56% del campione (sono considerati anche coloro che hanno una casella e non la consultano mai), contro il 31% ex aequo di Gmail e di Yahoo! In Spagna Hotmail è usato dall’83% degli utenti internet, mentre in Germania, dove prevale come già rilevato nel 2009 l’utilizzo di caselle di posta su domini locali (Web.del o GMX), è al 26%. In Italia è al 51%. Yahoo! Risulta invece più diffuso nel Regno Unito (il 45% degli utenti di quel Paese lo utilizza), mentre Gmail raggiunge la percentuale maggiore in Spagna (45%). In Italia dietro Hotmail troviamo, come nel 2009, due domini locali come Libero (48%) e Alice/Virgilio (41%), seguiti da Gmail che in un anno ha raddoppiato dal 18% al 36%.

La casella di posta di lavoro viene utilizzata anche per ricevere messaggi di tipo privato, da amici, conoscenti e parenti.
Lo dichiara il 50% del campione, con una maggior incidenza degli inglesi (65%) e dei tedeschi (64%) e una minore degli italiani (27%). Notifiche di social network e newsletter sulla posta aziendale arrivano invece al 44% degli intervistati, anche in questo caso con tedeschi e inglesi che fanno la parte del leone (rispettivamente 67% e 55%) mentre l’abitudine è meno diffusa fra francesi (36%) e spagnoli (38%), con gli italiani in posizione intermedia al 43%.

Continua a crescere in tutta Europa la cosiddetta webmail, ovvero l’accesso alla propria e-mail attraverso internet, in contrapposizione all’utilizzo di uno specifico programma di posta elettronica, come ad esempio Outlook. Usa esclusivamente la prima modalità il 51% del campione (contro il 40% rilevato nel 2009), mentre la percentuale di coloro che per accedere all’e-mail usano software ad hoc è calata in un anno dal 21% al 14% (picco in Germania con il 19%).

Il 2010 è l’anno in cui è esploso l’utilizzo della mobile e-mail, come del resto l’internet mobile in generale. E' vero infatti che tra i dispositivi utilizzati per consultare la casella di posta, ai primi due posti si confermano il computer fisso (76%, contro il 79% del 2009) e portatile (56%, in crescita rispetto al 52% dell’anno scorso), ma rispetto al 2009 si nota una crescita dell’utilizzo degli smartphone (dal 4% al 15%) e dei netbook (dal 5% all’11%). E conquista un 4% il dispositivo Apple iPad. Per quanto riguarda le marche, l’iPhone della Apple risulta più utilizzato dei modelli BlackBerry in tutti i Paesi tranne che in Italia, dove entrambi i modelli sono utilizzati dal 26% degli utenti. In Francia in particolare iPhone batte BlackBerry con il 52% degli utilizzatori contro il 17%. Gli smartphone hanno ormai superato i limiti di funzionalità che avevano solo pochi anni fa: la maggior parte dei rispondenti (91%) è infatti in grado di visualizzare tramite il proprio dispositivo mobile le immagini contenute nelle e-mail. Non tutti poi utilizzano questa possibilità, anche se il numero di chi visualizza effettivamente le immagini sul display del cellulare è in lieve aumento sul 2009 (dal 61 al 67%).

Fra gli elementi negativi lamentati dagli utilizzatori dell’e-mail mobile resta come l’anno scorso il costo della connessione, ritenuto molto elevato dal 33% dei rispondenti nei cinque paesi. Il problema è avvertito maggiormente in Italia (48%), dove in ogni caso la percentuali di utenti che afferma di non poter più fare a meno del proprio dispositivo mobile arriva a quota 53%. Tornando ai cinque paesi, fra quanti invece non utilizzano ancora un dispositivo mobile, c’è un atteggiamento di interesse misto a qualche resistenza: il 41% riconosce l’importanza dello strumento per poter accedere in qualsiasi momento alla posta in mobilità, mentre una percentuale pressoché identica (40%) ritiene all’opposto che utilizzare uno smartphone per connettersi all’e-mail sia scomodo. Confrontando le risposte degli utilizzatori con quelle dei non utilizzatori di e-mail mobile, questi ultimi siano più propensi a percepire come elementi critici costo e scomodità di accesso alla propria casella di posta. 

Ammontano invece alla cifra di 3,6 miliardi i messaggi e-mail ricevuti ogni giorno dagli utenti dei cinque Paesi oggetto della ricerca, circa 25 a testa in media, senza differenze sensibili fra uomini e donne ma con una progressione regolare in base all’aumentare dell’età: si va infatti dai 15 messaggi al giorno dei 18-24enni, ai 24 dei 25-34enni, ai 28 dei 35-44enni fino ai 31 del 45-54 enni. In Italia la fascia di età che riceve più e-mail (circa 26) è quella fra i 35 e i 44. La media di messaggi ricevuti varia dai 23 al giorno di italiani e spagnoli ai 30 dei francesi.

Di questa mole di e-mail ricevute, una parte considerevole sono newsletter spedite da aziende, associazioni, enti pubblici, fornitori di servizi Internet, siti web. Sono quasi sette quelle a cui sono iscritti mediamente gli utenti nei cinque Paesi (7,5 in Italia). Meno del 20% dei rispondenti si dichiara iscritto soltanto a una o due newsletter, mentre il 19% è iscritto a un numero tra 6 e 10 (in aumento rispetto al 16% di un anno fa). Cala invece al 7%, rispetto al 16% del 2009, la percentuale di utenti iscritti a un numero di newsletter compreso tra dieci e venti. Fra gli argomenti delle newsletter primeggiano viaggi e turismo (le riceve il 41% del campione), seguono community online (36%), offerte di lavoro (34%, ma in Italia e Spagna la percentuale si innalza rispettivamente al 42% e 53%), attualità (33%), associazioni (26%), servizi di telefonia (25%), servizi internet (21%). Fra le specificità dei diversi Paesi, le newsletter di informazioni meteo, che in Francia arrivano al 35% degli utenti, a fronte di una media nei 5 Paesi del 17%.

Gli utenti si dimostrano informati sui metodi per difendersi dalle newsletter indesiderate: ampie percentuali conoscono ed esercitano la facoltà di cancellarsi dall’iscrizione (unsubscribe, opzione preferita in assoluto col 69%), di dirottare le mail sgradite nella cartella antispam, ma anche semplicemente di cancellare le mail senza nemmeno aprirle. Sempre in maggioranza dichiarano di sapersi difendere dalle minacce di phishing.

Il 43% dei rispondenti (40% in Italia) dichiara di aver fatto acquisti online seguendo direttamente un link contenuto in una newsletter. Il fattore che maggiormente porta all’acquisto sono i contenuti della newsletter, ovvero le informazioni su offerte e promozioni convenienti (determinante per il 59% dei rispondenti), ma il 39% dichiara di avere un legame di fiducia con la newsletter alla quale è iscritto. Tra coloro che invece non hanno mai fatto acquisti partendo da un link di una newsletter, le motivazioni sono varie, e coincidono con quelle tipiche degli scettici dell’e-commerce: predilezione per un venditore in carne e ossa (33%), impossibilità di verificare la qualità della merce (28%); insicurezza delle procedure di acquisto (22%). Tra gli utenti iscritti ad almeno una newsletter, le tipologie di prodotto maggiormente acquistate online sono libri, cd, dvd, quotidiani (47%), seguiti da abbigliamento (43%) e prodotti tecnologici, elettronici ed elettrodomestici (34%), trasporti (30%) e vacanze (27%).

Il 27% dei rispondenti dichiara di aver condiviso i contenuti di una newsletter su un social network. La percentuale è particolarmente elevata in Italia (41%), rispetto a Regno Unito (17%) e Germania (15%). Il 59% lo ha fatto perché ha ritenuto i contenuti interessanti, il 36%, invece, per condividere sconti e promozioni (percentuale che sale al 49% in Germania, in Italia è del 34%), il 20% perché la newsletter era graficamente bella. La stragrande maggioranza (59%) di coloro che invece non hanno mai condiviso una newsletter su un social network motiva questa scelta con la volontà di non diffondere messaggi promozionali, ma c’è un consistente 17% che non è in grado tecnicamente di farlo (20% in Italia).

I sistemi di instant messaging (MSN Messenger, Yahoo Messenger, Gmail chat, Facebook chat) sono utilizzati dal 46% degli utenti nei cinque Paesi (48% in Italia). In Francia la percentuale sale al 55%, mentre in Germania si attesta sul 35%. Altrettanto diffuso l’uso dei messaggi di posta interni ai social network (40%, in Italia 43%). 

'L’European E-mail Marketing Consumer Report 2010 - Abitudini e comportamenti nell'uso di e-mail e newsletter: confronti tra Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito' è scaricabile gratuitamente cliccando qui.

 

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