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Calendario Lavazza, innamoriamoci in Italia con Armando Testa e Mark Seliger

15/10/2010

Falling in love in Italy. Questo il titolo della 19a edizione del Calendario Lavazza. Dopo i valori dell’Italia, celebrati da Annie Leibovitz per l’edizione 2009, e le canzoni italiane interpretate da Miles Aldridge per il 2010,  per l’edizione 2011 è stato chiamato il fotografo americano Mark Seliger. La direzione creativa è stata affidata, come per le precedenti edizioni, a Armando Testa

Ancora una volta Lavazza vuole parlare di italianità perchè in Italia, come recita la prefazione del Calendario, “forse c’è qualcosa nell’aria che accende la passione. Oppure è la bellezza dei paesaggi e delle architetture a suggerire naturalmente il più nobile dei sentimenti: l’amore”. E nelle immagini realizzate, Seliger raffigura il romanticismo e la sensualità di un incontro a due, la bellezza dell’innamorarsi in un paese dove tutto è arte. Un paesaggio toscano, l’acqua alta di Venezia, il balcone di Romeo e Giulietta, i faraglioni di Capri, un giardino incantato a Firenze e, ancora, un innamoramento a Napoli, diventano sfondo ideale per gli scatti. 

Fra i modelli, l’attrice americana Olivia Wilde e il marito, il regista Tao Ruspoli, protagonisti dell’immagine ‘Capri’. E ancora, Bill Gentle, Cupido a cui è dedicata la cover di apertura e l’ultima immagine che conclude la storia narrata da Seliger. Mentre le sei immagini hanno i volti di Monica Castillo, Enrique Palacios, Noot Seear, Cedric Bihr, Liliana Dominguez, Alessandro Giallocosta, Violet Budd, Jeisa Chiminazzo e Ivan Olita.

Credit

Supervisione e coordinamento Lavazza Corporate Image - Advertising Department
Fotografo Mark Seliger
Progetto creativo Armando Testa
Direttore creativo esecutivo Michele Mariani
Direttore creativo Andrea Lantelme
Vice Direttore creativo Michele Pieri
Produzione Federico Levizzani, The Box Films
Set Designer Kristen Vallow
Stylist Alice Gentilucci
Hair Stylist Rudi Lewis
Make up Artist Lucia Pica
Assistente del fotografo Patrick Randak
Post Produzione Alexandro Martinengo, Mark Seliger Studio
Special Guests Olivia Wilde & Tao Ruspoli (Capri)
Modelli Bill Gentle (Cupido)
Monica Castillo & Enrique Palacios (Napoli)
Noot Seear & Cedric Bihr (Verona -­ Romeo e Giulietta)
Liliana Dominguez & Alessandro Giallocosta (Toscana)
Violet Budd & Enrique Palacios (Venezia)
Jeisa Chiminazzo & Ivan Olita (Firenze - Giardino all’italiana) 

Special thanks to Ballantyne, Luisa Beccaria, Blumarine, Brioni, Etro, Gianfranco Ferrè, La Perla, Ermanno Scervino, Giuseppe Zanotti, Gioielli Leo Pizzo

Chi è Mark Seliger 
Nasce nel 1959 ad Amarillo, in Texas, dove vive coi genitori Maurice e Carol Lee, i due fratelli maggiori e la sorella minore. Nel 1964, si trasferiscono a Houston. L’interesse per la fotografia sorge quando il fratello Frank promette di regalargli la sua fotocamera Diana qualora Mark riesca a segnare un punto nella Little League di baseball. Mark non riesce a fare punto ma ottiene comunque una base (dopo essere stato colpito sulla spalla dal lanciatore), così la macchina fotografica è sua. E la camera oscura diventa in fretta il suo primo amore: tra le mura di casa sperimenta i processi di stampa e sviluppo. Frequenta la scuola superiore di Arti Visive a Houston e prosegue gli studi alla East Texas State University, dove la sua formazione assume rilievo con lo studio della storia della fotografia documentaristica. Si trasferisce a New York nel 1984. Nel 1987 comincia una piccola collaborazione con Rolling Stone e ne diventa Chief Photographer nel 1992. Durante la sua permanenza a Rolling Stone, realizza oltre 125 copertine e stringe una collaborazione con il Design Director Fred Woodward, che continua fino a oggi. Insieme, hanno diretto numerosi videoclip musicali per artisti del calibro di Willie Nelson, Lenny Kravitz ed Elvis Costello. Nel 2002, lascia Rolling Stone per il gruppo Condé Nast dove è tuttora sotto contratto. Scatta spesso anche per Vogue Italia, L’Uomo Vogue e Vogue Germania. Nel 2006 insieme a Brent Langton, fonda 401 Projects: uno spazio espositivo di natura non- profit, dedicato alla fotografia. Alimenta il suo amore per la camera oscura utilizzando processi di stampa al platino e palladio, anche per le stampe in grande formato. Le sue opere vengono esposte in musei e gallerie di tutto il mondo. Ha pubblicato diversi libri, tra cui Mark Seliger: The Music Book (teNeues, 2008), In My Stairwell (Rizzoli, 2005), Lenny Kravitz/Mark Seliger (Arena, 2001), Physiognomy (Bullfinch, 1999) e When They Came to Take My Father - Voices from the Holocaust (Arcade, 1996). Le opere di Seliger hanno ricevuto premi da commissioni come The Society of Publication Designers, The Alfred Eisenstaedt Award, Communication Arts, American Photography e Photo District News. Nell’autunno scorso, ha ricevuto il Lucie Award for Outstanding
Achievement in Portraiture.

 

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