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La post@ di youmark/Marinari - spero proprio che il prossimo presidente non sia uno giovane

08/10/2010

Quale sarà il futuro dell'Adci dopo la scelta di Marco Cremona di non ricandidarsi alla presidenza? E ancora, quali le nuove sfide che deve cogliere questa associazione? Quali i cambiamenti necessari? Abbiamo iniziato ieri a chiederlo a cinque direttori creativi, ma allargando a tutti il dibattito. Ecco cosa ci ha scritto Mauro Marinari, art director.

"Spero proprio che il prossimo presidente non sia uno giovane.
I giovani devono pensare a fare buona pubblicità, a combattere sul fronte giorno per giorno, aprire strade nuove, migliorare questo mestiere con l'esempio.
E già tutto questo gli porta via un sacco di tempo.

Sono anni che si dice:
- che questa associazione deve proteggere e difendere il nostro lavoro
- fare cultura nei confronti delle aziende
- farci avere visibilità all’esterno, nel mondo dell’industria e dei media
- ribadire il valore che hanno le nostre idee

Finchè l'Adci sarà tenuto da persone che lavorano all'interno delle Agenzie (con tutti i problemi che hanno) riusciranno a fare ben poco. Finora è stato demandato tutto alle buone intenzioni di chi si candida e a qualche sparuto volontario.

Invece è un lavoro da fare a tempo pieno.

Lo dico perchè sono stato socio, quasi fin dall'inizio. E segretario e consigliere.

Il presidente Adci deve essere uno che ha un sacco di tempo a disposizione, esperienza da vendere ed essere un grande creativo.

Sto pensando ad uno come Pasquale Barbella.
Credo che abbia tutte queste caratteristiche.
Ma sicuramente ce ne saranno altri.

Comunque lui da solo non basterebbe.
Ci vorrebbero altri due o tre come lui che possano dedicare il loro tempo a questa missione.

Se anche stavolta l'Adci sarà composto con gli stessi criteri usati fino ad ora, per favore smettiamola di aspettarci grandi cose.
E di lamentarci tutte le volte che arriva Cannes.

Sono fuori dall'Adci da tre anni.
Ma sono ancora convinto che questa associazione deve continuare a vivere e a dire la sua.
Solo in un altro modo".

 

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