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Tranchini/Publicis: prima la direzione creativa, poi il new business. Tenendo alto il morale

20/07/2010

Vale a dire che uno è conseguenza dell'altro. Così, per il neo ceo di Publicis Italia, da ieri ufficialmente insediatosi in via Riva Villasanta a Milano, se di priorità si parla, non ci sono dubbi. In primis ci sono le persone. Quelle che hanno tenuto duro in quest'ultimo anno non certo facile. Ed è da qui che si riparte.

Finalmente, dopo tanti annunci sei arrivato. Come ti senti e cos'hai trovato?
"Ovviamente sono felicissimo. Ho trovato un clima positivo. La prima cosa che ho fatto è stata parlare con le persone, che hanno tenuto duro, nonostante le incertezze, con un comportamento veramente encomiabile. Bisogna ripartire da qui. Per questo credo che ora sia importante per me ascoltare, osservare, capire, ridare una visione ricompattando le fila. Consolidando il tanto di importante che già c'è in fatto di clienti".

Quali le altre priorità?
"E' un po' presto per parlarne, ma ovviamente qualche idea ce l'ho. L'obiettivo è far sì che Publicis torni a coprire il ruolo che le spetta nel panorama dell'advertising italiano".

Sarai responsabile di tutte le attività di Publicis Worldwide nel nostro paese (Publicis Milano, Publicis Roma, Publicis Dialog e Publicis Modem). Come vedi il futuro delle sigle Publicis che si occupano in primis di advertising?
"Il futuro è nell'integrazione, che è poi la strada che in molti stanno percorrendo. La sola pubblicità, intesa in senso classico, da sola oggi non basta più. Ma l'integrazione può avere diverse interpretazioni e io ho la mia".

E rispetto alle gare qual è la tua posizione?
"Se sono fatte in maniera ragionevole, ben vengano. Se invece sono un esercizio che richiede solo grande impegno con ritorni dubbi, preferisco evitare. Le gare sono una normale e comune pratica del nostro mondo, devono però rispettare alcuni criteri di base, come il numero di sigle invitate".

Patrizio Marini, direttore creativo di Publicis Roma, ha assunto lo scorso marzo il ruolo di coordinamento delle attività creative di Publicis Italia, ci sono cambiamenti in vista? 
"Una buona direzione creativa è fondamentale e l'uscita di Luca Scotto di Carlo e Vincenzo Gasbarro ha lasciato un vuoto da colmare. Conto per l'autunno di avere già le persone giuste. Per il new business se ne parla nel 2011".

Chi è Daniele Tranchini
Il suo percorso professionale è iniziato e si è sviluppato all’interno di Jwt, dove ha lavorato per i principali clienti dell’agenzia. Nel 1996 è diventato ceo e successivamente area director del Mediterraneo. Dal 2004 al 2007 ha ricoperto il ruolo di chief global sales & marketing officer di Natuzzi. Tra il 2008 e il 2010 è stato executive vice president Emea e global client leader di Young & Rubicam. Basato a Madrid, ha ricoperto il ruolo di responsabile internazionale per il coordinamento di tutte le attività di comunicazione per l'operatore di telecomunicazioni  Telefonica.

 

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